Lacrime e lacrime: di fallimento quelle di Messi, di gioia per Cristiano Ronaldo
Lacrime. Di gioia. Perché Cristiano Ronaldo adesso ci ha preso gusto e vuole questa finale europea dove affronterà la vincente tra Francia e Germania. Ovviamente il Portogallo non sarà il favorito dei pronostici ma l'obiettivo a questo punto è uno solo: conquistare il titolo continentale per dimostrare di essere decisivo anche lontano dal Real Madrid, in rappresentanza del proprio Paese. Ciò che non è riuscito a fare Leo Messi con l'Argentina con cui la Pulga ha sì pianto, ma di disperazione nella finale contro il Cile persa ai rigori.
Decisivo – Cr7 ha già dimostrato di poterlo fare nella partita contro il Galles dove ha deciso la sfida con l'amico-nemico Bale: gol e assist. Lasciando l'impronta a Euro2016 per la prima volta visto l'inizio sotto tono e le critiche ad uinPortogallo approdato in semifinale senza mai essersi imposto nei 90 minuti regolamentari. Adesso il compito più delicato e importante: conquistare l'Europeo per la prima volta, diventando anche in Nazionale decisivo come pochi altri.
Campioni nei club, delusioni in Nazionale – La storia infatti è piena di campioni con il proprio club che poi nelle varie selezioni affondano i sogni trasformandoli in incubi. Tra questi Leo Messi, che arriva dal pianto americano, dopo tre finali giocate e perse con l'Argentina. Ma anche Zlatan Ibrahimovic ha fallito nella Svezia, uscendo mestamente di scena a Euri2016 e salutando la propria selezione per concentrarsi nella sua nuova avventura a Manchester. Anche in passato i precedenti sono illustri, come il nostro Roby Baggio che fallì a Pasadina l'appuntamento con la storia azzurra.
Lacrime – "Domenica sera mi vedrete piangere di gioia" ha esclamato Cr7 a fine vittoria col Galles. Ovviamente ogni riferimento non è casuale perché qualche settimana fa il suo più forte rivale, Leo Messi in finale aveva già pianto. Ma di delusione. Cr7 in Nazionale ha saputo ritagliarsi un ruolo diverso che nel Real, lasciando lo scranno da prima donna e mettendosi al servizio del gruppo. Con i risultati sotto gli occhi di tutti: "Di record ne ho già battuti e ne batterò ancora ma la cosa più importante, adesso, è che tutto il Portogallo abbia un sogno a portata di mano. Ce la possiamo fare. Siamo una squadra straordinariamente unita, solidale, in cui ognuno si mette a disposizione dell'altro. I complimenti non fateli a me: indirizzateli all'allenatore, a tutti quelli che hanno lavorato perché arrivassimo fin qui, ai tifosi che ci sostengono e per i quali lottiamo".