La vigilia di Milan-Barcellona, i dubbi di Massimiliano Allegri ed il regalo per il Presidente

I giorni della verità – Barcellona subito, Inter domenica sera: la Milano rossonera è al bivio stagionale. Dentro o fuori. Tra cadute rovinose e vittorie importanti, non conosce mezze misure il cammino rossonero di quest'anno. Proprio ora che la continuità di risultati positivi stava portando i suoi frutti, ecco arrivare due partite che, potenzialmente, potrebbero buttare tutto all'aria. Ci sarà tempo, nei prossimi giorni, per capire se le quattro sberle prese dalla banda Stramaccioni a Firenze sono sinonimo di una squadra alla deriva. Troppo importante, ed ingombrante, la sfida di Champions League per pensare ai problemi psicofisici dei cugini nerazzurri. Altro che preoccupazioni pre derby, quì c'è da pianificare una battaglia (impari) contro la squadra più forte in Europa degli ultimi anni, contro quel Barcellona che, nonostante la perdita della guida spirituale di Pep Guardiola, continua imperterrito a spaventare l'intero continente. Una sfida che, purtroppo per i colori rossoneri, è diventata una spiacevole abitudine. Una lotta stile "Davide contro Golia" che, da due edizioni a questa parte, esce puntuale dall'urna di Nyon. Mai una gioia, verrebbe da dire, per il povero Allegri. Mai un accoppiamento contro un Galatasaray qualsiasi. La sfiga del tecnico livornese, pare vederci benissimo: specialmente durante il rimestare di quelle maledette palline contenenti i nomi delle squadre da abbinare.
Dopo il meteorite, ecco i marziani – Proprio mentre El Sharaawy e compagni varcheranno il portone di Milanello, all'aeroporto catalano di Barcellona l'undici di Villanova salirà sul volo per Milano. Difficile pensare ad una scena tipo "Mamma ho perso l'aereo" con il bambino Leo imbarcato, per sbaglio, verso lidi caraibici. Meglio togliersi dalla testa coincidenze simili e, piuttosto, concentrarsi sulla sfida di domani sera e sulle (poche) chance che il Milan ha a disposizione. Allegri, tra consigli presidenziali e battute da "bar sport", proverà a fare la conta dei disponibili (l'ok per il Faraone dovrebbe arrivare in giornata) e a studiare le contromosse per fermare lo squadrone blaugrana. Il Barcellona, dopo lo sbarco alla Malpensa ed il "riposino" pomeridiano in albergo (l'anno scorso alloggiarono allo Starhotels in pieno centro città), farà le prove generali sul prato del "Meazza" nel tardo pomeriggio: ultimo "check" prima del fischio d'inizio dell'arbitro scozzese Craig Thomson. Sarà una partita speciale per molti componenti della rosa milanista, specialmente per Bojan Krkic, uno che, fino a qualche mese fa, faceva coppia con il giocatore più forte del mondo: "E' la prima volta che gioco contro il Barcellona – ha dichiarato il "canterano" doc – e sarà una partita speciale per me". L'ex di Barcellona e Roma potrebbe essere un'arma in più per Allegri. Senza Balotelli e con il solo Pazzini completamente recuperato (El Shaarawy in forse e Robinho probabilmente out), il piccolo Bojan potrebbe scendere in campo e guardare da vicino i suoi ex compagni di squadra.

Il dodicesimo giocatore – Citato anche da Bojan Krkic, durante la sua intervista a Milan Channel, San Siro avrà domani sera un'importanza fondamentale. In più di una occasione, l'impianto milanese è stato capace di suggestionare a tal punto gli avversari, fino a renderli quasi del tutto innocui. Nelle ultime due precedenti occasioni, l'urlo del "Meazza" spinse i rossoneri alla rimonta (poi vanificata dal 2 a 3 di Xavi) e alla battaglia dello scorso mese di Marzo, terminata 0 a 0 tra molte occasioni da rete per il Barcellona e due clamorose (che urlano ancora vendetta) di Robinho e Ibrahimovic. La vittoria rossonera manca dall'Ottobre 2004, quando Shevchenko regalò i tre punti nel girone F e diede inizio alla splendida cavalcata che terminò ad Istanbul con il trionfo sul Liverpool. Dopo anni di vacche magre, i tifosi rossoneri attendono con ansia un regalo dai propri beniamini. Lo stesso che chiede Silvio Berlusconi che, esattamente 27 anni fa, prese per i capelli la società rossonera, salvandola dal fallimento di una gestione a dir poco sciagurata e riportandola sul tetto del mondo.