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La triste verità di Bojan Krkic: “Avevo attacchi d’ansia, mi hanno lasciato solo”

A quasi 28 anni, dopo una stagione vissuta nuovamente in Spagna con la casacca dell’Alaves, l’ex talentino delle Giovanili del Barcellona si è sfogato raccontando i retroscena della sua carriera, in cui ha dovuto fare i conti con attacchi d’ansia che gli hanno precluso addirittura la partecipazione ad un Europeo con la Spagna.
A cura di Marco Beltrami
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Una parentesi italiana con le maglia di Roma e Milan, ma soprattutto un passato di grandissime aspettative con l'etichetta di possibile nuovo fenomeno del Barcellona. Bojan Krkic ha vissuto una carriera assai particolare contraddistinta da numerosi cambi di maglia e da un talento mostrato solo a sprazzi. A quasi 28 anni, dopo una stagione vissuta nuovamente in Spagna con la casacca dell'Alaves, l'ex talentino delle Giovanili del Barcellona si è sfogato raccontando i retroscena della sua carriera, in cui ha dovuto fare i conti con attacchi d'ansia che gli hanno precluso addirittura la partecipazione ad un Europeo con la Spagna.

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Bojan Krkic e la battaglia contro l'ansia

Non solo gli avversari dunque per Bojan. Il duttile attaccante spagnolo che ha vestito le maglie di Barcellona, Roma, Milan, Ajax, Stoke City, Magonza e Alaves, ha dovuto fare i conti durante la sua carriera anche con l'ansia. Ai microfoni del tabloid inglese The Guardian, il ragazzo ha vuotato il sacco, spiegando le difficoltà di reggere la pressione per le aspettative riposte nei suoi confronti quando sembrava pronto per il salto di qualità: "Avevo gli attacchi d'ansia prima di giocare, ma nessuno voleva parlarne. Al mondo del calcio queste cose non interessano. Ci sono forze che non riesci più a controllare, opinioni che non riesci a far tacere, gelosie e chiunque può avvicinarsi a te. Non devi farti travolgere, ma non è semplice. Serve una bella corazza, ma oggi i giocatori sono esposti globalmente sempre più giovani".

La svolta della carriera di Bojan a 17 anni

Dopo aver segnato gol a raffica nelle Giovanili del Barcellona e con la maglia della nazionale spagnola, il futuro sembrava dunque roseo per Bojan Krkic. E invece nel momento di esplodere, il ragazzo è imploso: "A 17 anni la mia vita è cambiata per sempre. Sono andato al Mondiale U17 a luglio e nessuno mi conosceva; quando sono tornato non potevo più camminare tranquillamente per strada e pochi giorni dopo ho debuttato contro l'Osasuna, poi l'esordio in Champions e il gol contro il Villarreal, fino alla chiamata in Nazionale a febbraio 2008. Tutto velocissimo".

Bojan, il no agli Europei e il mancato aiuto dei compagni

Nel 2008 poi la svolta. Bojan Krkic ha deciso di alzare bandiera bianca, decidendo addirittura di autoescludersi dai convocati della Spagna per gli Europei: "Ho un problema nel gestirla e avevo troppa pressione in testa, un male continuo. Ognuno reagisce a suo modo all'ansia, io stavo male per giorni, avevo il panico. Prima della sfida con la Francia in febbraio mi sono sentito male nello spogliatoio, quella fu la prima volta. Durò così fino all'estate e presi la mia decisione: nonostante la chiamata di Aragones, rifiutai la chiamata. Non ce la facevo, mi isolai". E a distanza di anni, il calciatore punta il dito anche contro chi non gli fu vicino, anche nello spogliatoio: "Quella decisione mi ha tagliato le gambe, passai per quello a cui non interessava niente della Spagna. La gente mi insultava, non sapeva e pensava che solo non avessi voglia di giocare. Prima delle convocazioni la Federazione sapeva come stavo, sapevano le mie intenzioni, ma mi chiamarono lo stesso. Mi sentii veramente solo, gettato in pasto all'opinione pubblica".

L'orgoglio dell'ex attaccante di Barcellona, Roma e Milan

Ora il peggio sembra essere passato, anche se non possono mancare i rimpianti per quello che sarebbe potuto essere e non è stato. Bojan però vuole vivere la fase finale della sua carriera a testa alta, ed è comunque orgoglioso di quanto fatto: "Oggi, nel 2018, è già tempo di primi bilanci nonostante la carriera di Bojan si presumibilmente a metà: "Amo il calcio e nessuno me lo porterà via. Sono orgoglioso della mia carriera e di come ho vissuto, anche se ho affrontato momenti difficili compreso quest'anno. Bisogna essere forti, sono ancora giovane e non ho intenzione di smettere".

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