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La storia di Jefferson Café, da compagno di squadra di Neymar a panettiere

Jefferson Café al Santos era compagno Neymar, Ganso e Felipe Anderson ma oggi ha abbandonato il calcio e fa il panettiere. L’ex centrocampista del club brasiliano ha parlato del suo percorso calcistico e si è soffermato sugli appelli agli ex compagni di squadra, ai quali non c’ è stata risposta: “Nel momento del bisogno nessuno mi ha aiutato”.
A cura di Vito Lamorte
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In pochi ricorderanno il nome di Jefferson Luiz Nascimento de Souza, più conosciuto come Jefferson Cafè, che da calciatore è diventato panettiere e ha smesso di inseguire un sogno per pensare alla famiglia. Jefferson aveva iniziato la sua carriera nel Santos con compagni del calibro di Neymar, Ganso e Felipe Anderson e con un doppio titolo Paulista Under 20 ma ora il calcio è solo un ricordo è la sua vita è ripartita dal forno. Il merito di questa ripartenza va dato ad un amico, parente di sua moglie, che gli ha offerto un posto di lavoro a Sao Pedro da Aldeia, alla periferia Rio de Janeiro, nella Regione dei Laghi. Ecco le parole di Jefferson a globoesporte.com: "Faccio tutto nella panetteria, ci ho messo la faccia, ho dovuto imparare tutto da zero, come era giusto che fosse. il panificio è qui nel mio quartiere e appartiene a un mio amico".

Jefferson Café giocava come centrocampista centrale e aveva iniziato la sua carriera nelle giovanili della Cabofriense, squadra dello Stato di Rio de Janeiro, e dopo la fine del contratto con il Santos ha vissuto una serie di esperienze con squadre minori come i Tigres di Rio de Janeiro, l'Arraial do Cabo e l'Anapolina di Goias. Dopo questa ascesa ha deciso di lasciare a causa dei pochi soldi e il bisogno di uno stipendio all'altezza per riuscire a portare avanti una famiglia:

Mi sono stancato di subire umiliazioni, ho convissuto con ritardi sugli stipendi e ha deciso di appendere gli stivali dopo un'esperienza frustrante a Paraíso, nello Stato del Tocantins non ho preso un centesimo, sono tornato a casa infortunato e ferito dentro. Certe squadre ti offrono poco e non ti danno niente, è una vita davvero complicata, che tanti calciatori brasiliani toccano con mano quotidianamente. Così ho deciso di fermarmi.

Nel 2008 Jefferson ha lavorato come talent scout, portando al Santos l'attaccante André, ma le loro strade si sono presto divise, dato che il giovane attaccante ha continuato la sua cavalcata nel calcio (Dinamo Kiev, Bordeaux, Atletico Mineiro, Vasco da Gama, Sport Recife e Sporting Lisbona) mentre nel 2011 Café ha accettato il prestito al Santo André:

Credo sia stata la peggior decisione della mia vita dovevo aspettare ma sentivo di non poterlo fare, ero giovane e volevo giocare. Se fossi rimasto al Santos, credo che avrei avuto delle opportunità. Perché i ragazzi che sono saliti in prima squadra al mio posto le hanno avute.

Il calcio è un ricordo che fa rima con rimpianti per Jefferson Cafè ma le parole che fanno più rabbia sono quelle che riguardano gli appelli agli ex compagni di squadra, ai quali non c' è stata risposta:

Ho inseguito il sogno ma ho capito che era meglio fermarsi, ci sono limiti oltre i quali non si può andare. La frustrazione è enorme. Ho molti amici che hanno iniziato con me al Santos che hanno preso questa decisione. Abbiamo una famiglia, un figlio, una moglie e una casa, e non puoi lavorare tre mesi e stare nove a casa. Quando chiami qualcuno per chiedere un aiuto o un consiglio, nessuno ti considera. Solo chi vuole aiutarti ti aiuta, c'è poco da fare. Non ho mai chiesto soldi, solo aiuto.

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