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La storia di Jane: baby portiere in sedia a rotelle che ‘vola’ tra i pali e nella vita

La grande forza di Jane Velkovski, bambino macedone di 9 anni, costretto a vivere da sempre su una sedia rotelle elettrica a causa di un’Atrofia Muscolare Spinale (SMA) ma che non ha mai rinunciato a rincorrere i propri sogni.
A cura di Michele Mazzeo
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Il calcio a volte regala delle storie incredibili che ci fanno capire perché non si tratta soltanto di un gioco ma di qualcosa di molto più grande. Una di queste è sicuramente quella del bambino macedone di 9 anni Jane Velkovski che Uefa.com ha portato alla ribalta negli ultimi tempi. Jane vive a Skopje, capitale della Macedonia, e come gran parte dei suoi coetanei ama profondamente il calcio e gioca tutti i giorni con i suoi amici ovunque si trovi. Gioca in una squadra locale, di cui è il capitano, nel ruolo di portiere e con il piglio del leader in campo guida la difesa indicando le posizioni da tenere e i movimenti da osservare. Una storia come tante dunque, nulla di straordinario, se non fosse che il piccolo Jane è costretto su una sedia a rotelle elettrica a causa di un'Atrofia Muscolare Spinale (SMA).

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Questo però non gli ha assolutamente impedito di amare il calcio, di giocarci dimostrando una grande forza e, nonostante la giovanissima età, di lanciare un messaggio a tutte le persone con qualunque tipo di disabilità.  Un messaggio che risuona forte nell’intervista rilasciata a Uefa.com:

«Ho una malattia muscolare che mi impedisce di camminare, ma non permetto a nessuno di scherzare sui problemi che ho col camminare. Voglio che tutto il mondo sappia che tutti siamo uguali e che le persone con disabilità possono fare esattamente le stesse cose di chiunque altro. E anche se non possono, ciò non significa che non possano godersi la propria vita».

A sentire il suo entusiasmo verso il calcio e il suo amore per la vita si fa difficoltà ad immaginare che quelle parole arrivino da chi, a soli 9 anni, ogni giorno fuori dal campo affronta battaglie molto più importanti. Infatti, la gioia con cui parla della sua passione per il calcio ci fa quasi dimenticare che durante tutta la giornata il piccolo Jane si deve sottoporre a costanti cure speciali anche per fare le cose più semplici come cambiare la postura nella sedia a rotelle. O che, dopo esser stato operato a Parigi nel 2015 con un intervento per correggere la curvatura della sua spina dorsale, con cadenza semestrale deve seguire un trattamento particolare nella speranza che queste cure possano prima o poi permettergli di camminare.

La grande forza d’animo e il grande amore per il calcio in Macedonia hanno fatto diventare il piccolo Jane una star. Soprattutto dopo che ha accompagnato le squadre in campo durante la Supercoppa Europea tra Real Madrid e Manchester United giocata proprio nella sua Skopje. In quell’occasione infatti la foto in cui imita l’esultanza di Cristiano Ronaldo davanti ad una gigantografia del campione portoghese divenne virale sul web, portando la sua storia alla ribalta. Da lì è diventato la mascotte della nazionale di calcio macedone scendendo in campo con loro prima della partita casalinga contro la Spagna del girone delle qualificazioni mondiali (nel quale c’era anche l’Italia).

Grandi emozioni dunque, ma la cosa più bella per lui rimane il fatto di poter giocare a calcio. Una passione che non ha alcun limite, che abbatte addirittura le barriere mentali e fisiche, come traspare dalle parole di questo piccolo grande uomo con cui chiude la sua intervista a Uefa.com:

Quando gioco a calcio a volte mi dimentico di essere su una carrozzella elettrica. Mi immagino sempre di segnare gol come Ronaldo, e talvolta mi dimentico quasi di non poter camminare.

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