La Roma si gode Pellegrini. Tonfo Milan, ancora flop Biglia e Kessié
La Roma di Eusebio Di Francesco espugna San Siro battendo 2-0 il Milan di Vincenzo Montella portandosi adesso a sei lunghezze dalla vetta della classifica (con una partita da recuperare). Al Meazza è stata una gara equilibrata sbloccata dalla bella giocata di Edin Dzeko e chiusa poi dai giallorossi con il raddoppio firmato da Alessandro Florenzi che ha portato alla 5 vittoria di fila. Seconda sconfitta consecutiva in Serie A invece per il Milan fermo adesso a quota 12 punti dopo 7 turni. Tanti spunti dunque in questo match ma adesso andiamo a vedere chi sono stati i migliori e i peggiori del big match di San Siro di questa settima giornata di Serie A.
Top, chi può sorridere e perché
Dzeko: l’uomo della svolta
Fino al momento del gol non era stato sicuramente tra i migliori in campo faticando contro la difesa rossonera. Ma da un attaccante di razza come Edin Dzeko ci si attendono proprio le reti e quella inventata dal bosniaco a San Siro, oltre ad essere di pregevole fattura, è stata anche importantissima per la sua squadra anche perché arrivata in un momento in cui la Roma stava soffrendo le iniziative del Milan. E Di Francesco deve ringraziare proprio il suo bomber se è riuscito a portare questi 3 fondamentali punti dal Meazza.
Pellegrini: la buona notizia per Di Francesco e per Ventura
Non era partito titolare ed è entrato solo per l’infortunio occorso a Kevin Strootman nel primo tempo. Ma tra i migliori del match c’è sicuramente Lorenzo Pellegrini, il 21enne tornato alla base dopo le importanti stagioni con il Sassuolo. Il giovane prodotto del vivaio giallorosso è entrato in partita con grande personalità mettendo in difficoltà i dirimpettai rossoneri e mostrando anche grandi qualità: prima manda Florenzi a tu per tu con Donnarumma con una grande verticalizzazione e poi è lui ad avviare l’azione che porta alla rete di Dzeko. Il centrocampo della Roma era già forte, ma con questo Pellegrini sembra esser salito addirittura di livello. Una buona notizia anche per Gian Piero Ventura e per la nostra Nazionale.
Calhanoglu: la nuova mezzala di Montella
Dopo la buona prova nel primo tempo contro il Rijeka, Montella gli ha dato una possibilità da titolare anche in campionato e lui, Hakan Calhanoglu, non se l’è fatta sfuggire. Per lui a settembre è soltanto la seconda presenza dal primo minuto in Serie A (l’altra in casa contro la Spal) e tanti spezzoni di partita, sempre da subentrato. Ma contro la Roma, l’Aeroplanino lo schiera da mezzala al posto di Bonaventura e lui sfrutta bene l’occasione. Dà qualità al centrocampo rossonero, sacrificandosi anche in fase d’interdizione e costringendo spesso al fallo gli avversari. Dal suo piede nascono le azioni più pericolose del Milan. L’espulsione nel finale è un sacrificio per non peggiorare la situazione per la propria squadra e quindi nulla toglie alla prestazione del turco. Sembra che l’operazione di trasformarlo in un centrocampista stia cominciando a dare i suoi frutti.
Flop, cosa dimenticare e in fretta
Biglia non incide
Doveva essere il metronomo del Milan, quello che detta i tempi di gioco della squadra rossonera, ma Lucas Biglia contro la Roma non è riuscito a prendere in mano il centrocampo del Diavolo. Spesso in ritardo in fase d’interdizione, soffre la pressione degli avversari sbagliando parecchio quando invece c’era da impostare e far ripartire l’azione. A peggiorare la situazione anche qualche fallo di troppo, probabilmente dettato dalla stanchezza.
Urge un sostituto per far rifiatare Kessié
Nella prima parte di stagione era stato l’uomo in più di questo nuovo Milan plasmato da Vincenzo Montella, ma, dopo le opache prestazioni contro la Sampdoria e il Rijeka, anche nel match contro i giallorossi Franck Kessie è sembrato non essere al top della condizione. L’unico calciatore del massimo campionato italiano ad aver giocato già 12 partite da titolare in stagione è sembrato molto stanco e poco lucido quando in possesso di palla: molti infatti gli errori in fase di assistenza. Il Milan dovrebbe trovare qualcuno che possa sostituirlo qualche volta per fargli tirare il fiato.
Un El Shaarawy spento
Era la sua occasione. Doveva essere la partita per dimostrare il suo valore alla sua ex squadra ma Stephan El Shaarawy ha disatteso le aspettative non riuscendo a ripetere quanto di buono fatto vedere nelle ultime uscite con i giallorossi. Spesso fuori dal gioco e, quando coinvolto nella manovra, non è mai riuscito ad incidere sbagliando qualcosa anche dal punto di vista tecnico. Una giornata no dunque, che per sua fortuna non ha compromesso il risultato della sua squadra.