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La rinascita di Diego Milito, il Principe del Derby che fa volare l’Inter

Con il suo gol decisivo contro il Milan, Milito si è ripreso l’Inter e la sta trascinando ad una cavalcata imperiosa: 8 vittorie nelle ultime 9 giornate e 4 gol nelle ultime tre partite. Tutti decisivi. Adesso la Juve capolista è a -6.
A cura di Alessio Pediglieri
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derby milan inter

Subito i numeri della squadra nerazzurra: 7 vittorie nelle ultime 8 giornate, cinque delle quali (contando il recupero della prima giornata lo scorso 21 dicembre) consecutive.
Un derby vinto contro il Milan campione in carica dopo aver perso gli ultimi tre consecutivi. Nelle ultime 9 giornate di campionato 17 gol fatti e solo 4 subiti, con la porta inviolata in sei occasioni. Ma soprattutto, i numeri di Diego Alberto Milito: 7 reti in campionato, di cui 4 nelle ultime tre gare che sono valsi 9 punti all'Inter.

Una doppia rinascita, collettiva e personale.
Grazie a Claudio Ranieri, reale artefice del recupero nerazzurro dopo un avvio disastroso, oggi l'Inter è ad un passo dal suo obiettivo minimo, la Zona Champions e può guardare alle vetta, con il pareggio della solitaria capolista Juventus 1-1 con il Cagliari, a -6 punti. E oggi, Diego Milito può dirsi a tutti gli effetti di essersi ripreso in mano l'Inter trascinandola alla vittoria come accadeva due anni fa durante la stagione del Triplete, parola ultimamente abusata e che appariva più come una condanna che come un successo irraggiungibile. E così, il ‘Principe‘ nerazzurro (visto che c'è anche un ‘Prince‘ rossonero, idolo dei tifosi milanisti) è riuscito ad uscire dal ‘tunnel‘ di un periodo maledetto dove non solo riusciva a sbagliare  l'impossibile ma ha rischiato ripetutamente di essere messo su un mercato invernale vista l'ostinata astinenza in zona gol.

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I numeri del disastro

Non è una esagerazione, a dicembre il nome di Diego Milito era finito più spesso sui taccuini dei procuratori e operatori di mercato che sui tabellini di fine gara. Il primo gol, anzi la prima doppietta era arrivata al debutto stagionale, nella sciagurata sconfitta della Favorita contro il Palermo per 4-3, ma poi la luce si era inesorabilmente spenta. Prima dell'expolit contro il Lecce, il Parma e il Milan, per la punta argentina solamente amarezze: 775 minuti in campionato, in 11 gare (di cui 6 giocate per 90 minuti) e 3 soli gol. Peggio ancora in Champions, dove aveva racimolato in 6 gare (di cui 4 giocate per 90 minuti), 442 minuti e la pochezza di una sola rete (contro il Lille a San Siro).

Troppo poco anche per chi solo 20 mesi fa regalava con le sue perle lo scudetto, la Coppa Italia e la Champions.  Così, piovvero critiche e accuse su un Milito oramai al capolinea, spremuto dalle troppe fatiche, non più in grado di fare la differenza e svalutato sul piano del mercato, in una discesa inesorabile della quale non si accorgevano solamente i dirigenti nerazzurri. Tutto ciò condito dalle incomprensioni tattiche con Giampiero Gasperini che non lo vedeva di buon occhio e gli preferiva altre soluzioni offensive. Fino all'arrivo di Claudio Ranieri, il ‘normalizzatore' che ha avuto la bravura di lasciare il ‘Principe‘ a riparo dai piovaschi invernali, lasciandolo lavorare e allenare fino all'attuale ‘sblocco' che è coinciso, non a caso, con il rilancio dell'intero collettivo.

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Il gol della rinascita

Il gol al Milan è la fotocopia della rete dello stesso Milito siglata nell'ultimo derby vinto dai nerazzurri oramai due anni or sono, il 24 gennaio 2010, ancora con Josè Mourinho in panchina. Ieri come allora, errore difensivo del povero Abbiati, controllo in corsa di Milito, fuga sul vertice sinistro dell'area di rigore e diagonale rasoterra sul palo più lontano con un colpo da biliardo che è valso vittoria e tre punti.
Allora l'Inter si involò verso lo scudetto, in una cavalcata che non conobbe avversari, oggi si ritrova a rincorrere la vetta ma con uno slancio che potrebbe regalare qualche sorpresa a chi oggi è davanti ai nerazzurri.

“ Vincere un derby è bellissimo, ringrazio la gente che mi è stata vicina. Adesso è tutto riaperto ”
Diego Milito

Il difficile comunque, arriva solamente ora.
I guai di Milito erano sì di natura psicologica ma non si deve dimenticare anche la serie di problemi fisici che hanno colpito il ‘Principe‘ determinandone l'involuzione negli ultimi 18 mesi: i problemi muscolari che lo tennero fermo nell'ottobre 2010, la ricaduta tra novembre e dicembre dello stesso anno fino allo stop del gennaio 2011.
Poi, l'infortunio più grave, la ricaduta con lo stiramento alla coscia che l'ha tenuto lontano dai campi tra febbraio e marzo 2011, un mese senza giocare in un campionato (il 2010/2011) in cui ha segnato alla fine solo 6 gol tra Coppe e campionato, in un calvario infinito.
Da inizio di stagione, dopo una preparazione senza intoppi, Milito non ha accusato gravi infortuni, solamente un ovvio ritardo di preparazione dopo un anno passato più in infermeria che sui campi, e un blocco mentale che gli ha fatto sbagliare gol incredibili.
Ma il suo ‘score' ha abituato i tifosi nerazzurri a ben altri numeri, basti pensare che in due stagioni e mezza con la maglia dell'Inter ha segnato già 47 reti la metà delle quali sempre decisive.

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