La rabbia del Napoli contro l’arbitro Mazzoleni
Nel Mundial del 1982, la partita tra Francia e Kuwait passò alla storia. Il match, giocato nella prima fase, vedeva a metà ripresa la squadra di Platini in netto vantaggio. A metà ripresa Alain Giresse realizza il gol del 4-1, per lo sceicco del Kuwait il gol è irregolare. Le proteste sono furibonde. Lo sceicco, che è anche presidente della federcalcio, scende in campo ed ordina ai suoi giocatori di abbandonare il campo. Dopo un lungo tira e molla, il gol è annullato, i calciatori restano in campo, la partita continua. La Francia con Bossis segna ‘di nuovo’ il quarto gol. Quell’episodio è entrato nella storia del calcio. L’impeto, la rabbia per un’ingiustizia subita portarono a quella clamorosa decisione. Gli stessi sentimenti ieri, a Pechino, li ha provati anche il Napoli, che ha deciso di non partecipare alla cerimonia di premiazione della Supercoppa italiana, per colpa di una serie di decisione che hanno fatto imbestialire De Laurentiis. Gli azzurri, avanti 2-1, sono stati raggiunti al 72’ da Vidal. Il cileno ha trasformato dagli undici metri un rigore assegnato dall’arbitro Mazzoleni per un fallo di Fernandez su Vucinic. La rabbia del Napoli, però, c’è soprattutto per i due cartellini rossi. All’85’ l’arbitro espelle Pandev, che avrebbe offeso uno dei due guardalinee. All’ultimo minuto di recupero Zuniga entra su Giovinco, per l’arbitro il fallo è da ammonizione. Il colombiano già ammonito viene espulso. Pochi secondi dopo negli spogliatoi in anticipo ci va anche Mazzarri, espulso per proteste. Nei supplementari la Juventus realizza due gol e si aggiudica la Supercoppa. Appena finisce la partita tutti i calciatori del Napoli rientrano negli spogliatoi. Gli azzurri non partecipano alla cerimonia di premiazione. Pare che l’ordine sia partito dall’alto. Subito dopo tramite Twitter il Napoli ha annunciato il silenzio stampa:
Al termine della partita di Supercoppa il Napoli ha deciso di non presenziare alla cerimonia di premiazione e non rilasciare dichiarazioni.”.