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La Procura apre un’indagine su Raiola: nel mirino le sue dichiarazioni contro la Figc

Dopo le parole roventi rilasciate nel marzo scorso, in occasione della mancata convocazione in Nazionale di Mario Balotelli, il procuratore Giuseppe Pecoraro ha inviato a tre indirizzi internazionali i documenti che attestano l’apertura dell’indagine su Raiola. Se verrà ritenuto colpevole di dichiarazioni lesive, l’agente potrebbe andare incontro ad una multa di qualche decina di migliaia di euro.
A cura di Alberto Pucci
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All'alba di un'estate di mercato che si preannuncia rovente per alcuni dei suoi assistiti, Mino Raiola torna a far parlare di se per l'apertura di un'indagine ufficiale da parte della Procura federale, che avrebbe inviato a tre indirizzi internazionali i documenti che attestano tale decisione. La struttura inquirente della Figc ha infatti deciso di mettere sotto accusa l'agente italo-olandese, dopo le dichiarazioni rilasciate nello scorso marzo in occasione della mancata convocazione in Nazionale di Mario Balotelli.

Parole di fuoco che, secondo il procuratore Giuseppe Pecoraro, avrebbero violato l'articolo cinque del codice di giustizia sportiva, che prevede l'incriminazione per eventuali dichiarazioni lesive contro l’istituzione. Come riportato da "Il Fatto Quotidiano", più della sanzione di qualche decina di migliaia di euro che potrebbe essere sanzionata a Raiola, a contare di più sarebbe però il messaggio che un'eventuale condanna invierebbe al procuratore.

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Le accuse del fisco olandese

La misura è colma, secondo il governo del calcio italiano. Da oggi non sono più tollerate dichiarazioni di questo tenore. Dopo i dirigenti e i tifosi italiani, inviperiti con Raiola per il suo "modus operandi" con molti dei suoi assistiti, a non poterne più delle esternazioni del procuratore sarebbe ora anche la stessa federazione: decisa a mettere un freno alle uscite fuori luogo del cinquantenne di Nocera Inferiore.

Per il procuratore dei vari Donnarumma, Pogba, Ibrahimovic e Verratti (solo per citarne alcuni), la terra sotto i piedi sta cominciando a tremare. L'azione della Procura federale non è infatti l'unica ad esser stata presa nelle ultime settimane. Ad indagare sul lavoro di Mino Raiola c'è anche il fisco di Amsterdam, che ha aperto un'istruttoria per capire dove l'agente ha la sua reale residenza fiscale. Nel mirino degli inquirenti olandesi, ci sono infatti le tasse che Raiola avrebbe dovuto versare in Olanda dal 2014 al 2017: periodo per il quale la Guardia di Finanza ha chiesto al Milan i contratti siglati con il procuratore.

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