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La nuova Inter di Mancini: il 4-2-3-1 da Miranda a Kondogbia

L’arrivo di due nuovi centrali (Miranda e Murillo), un nuovo centrocampista (Kodogbia) e adesso la caccia a un trequartista di spessore (Jovetic o Salah) più dei laterali di qualità (Cuadrado o Zukanovic). Questi gli uomini richiesti da Mancini per rilanciare i nerazzurri verso la Champions.
A cura di Alessio Pediglieri
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La nuova Inter di Roberto Mancini sta prendendo piede e forma con gli ultimi recenti acquisti che sta via via ufficializzando. Il tutto mentre dall'altra sponda del Naviglio arrivano forti segnali di disagio con il Milan che ha perso Kondogbia e sta per perdere anche Jackson Martinez. Adesso con gli arrivi di Murillo e Miranda in difesa e dell'ex Monaco a centrocampo, gli innesti che il tecnico desiderava ci sono e si può procedere anche alla fase due: quella in cui la società deve fare cassa e provare a vendere qualche pezzo pregiato che ha buon mercato in uscita, come Kovacic, Juan Jesus o Hernanes. Con il difensore brasiliano, primo grane indiziato.

Nuovi centrali – Miranda e Murillo sono i nuovi centrali della difesa, due giocatori concreti, forti, tatticamente perfetti per il reparto arretrato di Mancini. Su di loro si fonda l'Inter 2.0, con Ranocchia che si gioca alla pari un posto da titolare e con Vidic che sarà un rincalzo di lusso. Di troppo, a questo punto appare la figura di Juan Jesus, ex giovane talento sudamericano che in questa stagione ha avuto più di una possibilità per dimostrare tutta la propria crescita ma che sembra aver fallito l'appuntamento con il rinnovo: troppe lacune tattiche, alcune pecche tecniche ancora da colmare e un ruolo talmente delicato da non poter richiedere più altro tempo d'attesa. E' vero, Juan Jesus può essere utilizzato anche sulla fascia ma per quella posizione, Mancini ha altre richieste prone da fare a Thohir.

La diga davanti alla difesa – Il 4-2-3-1 manciniano si è dunque concretizzato in difesa, partendo dai due centrali e ha già un nuovo inserimento per la spina dorsale della squadra:  Goeffrey Kondogbia, 22 anni, centrocampista proveniente dal Monaco per il quale si è superato (a colpi di milioni) il Milan e che andrà a formare con Brozovic, la linea mediana arretrata, davanti alla difesa. Quella che dovrà garantire copertura e permettere le ripartenze dei laterali e dei tre trequartisti dietro l'unica punta, Mauro Icardi.

Il trio sulla trequarti – Proprio sulla trequarti, adesso si concentrerà il lavoro di mercato più delicato: al momento i tre titolari dovrebbero essere Palacio, Hernanes e Shaqiri ma per Mancini manca qualcosa per essere più convincenti laddove serviranno qualità e gol. Ad esempio, l'ex Genoa, arriva dall'ennesima stagione logorante e difficilmente lo si può considerare per 40 partite, un titolare a tutti gli effetti. Lo stesso Shaqiri è un punto interrogativo perché sarà alla sua prima vera stagione in nerazzurro dopo l'apprendistato da gennaio a maggio. Infine Hernanes, il Profeta che avrebbe i numeri per trascinare i nerazzurri ma che stenta a trovare la continuità necessaria.

Le partenze: Hernanes, Kovacic, Guarin, Juan Jesus – E proprio dall'ex Lazio potrebbero, dunque, arrivare dei soldi in entrata: tra Miranda, Murillo e Kondogbia l'Inter ha speso oltre 50 milioni e servono un paio di cessioni di lusso. Hernanes ha buon mercato e potrebbe portare tra i 10 e i 12 milioni, così come Kovacic che è il primo candidato a lasciare i nerazzurri malgrado i tifosi si siano opposti. Il croato ha un'offerta concreta da parte del Liverpool di oltre 20 milioni difficile da rifiutare (nel gennaio 2014 arrivò per 12 milioni) e quindi si sta lavorando senza fretta al passaggio in Inghilterra che verrebbe ufficializzato nel momento in cui l'Inter trovasse il degno sostituto. Poi c'è Guarin che a questo punto diverrebbe una riserva di lusso, da cedere oggi visto che anche il colombiano gode di buone offerte. Infine, Juan Jesus: con l'ingaggio di due centrali e la presenza di Ranocchia e Vidic è lui che dovrà partire. Anche per il brasiliano buon mercato attorno sia in Europa che in Sudamerica per una valutazione che se toccasse la doppia cifra verrebbe accettata ad occhi chiusi dalla dirigenza.

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