La Nazionale amputati al Mondiale in Messico. “Noi, senza una gamba ma con più cuore”

C'è una Nazionale che vince e rende l'Italia orgogliosa dei propri calciatori. Mettete da parte le immagini, durissime, della disfatta azzurra di San Siro contro la Svezia. Cancellate il faccione di Ventura che, per il disturbo dell'esonero, nonostante la figuraccia e il danno economico per la mancata qualificazione, intascherà un assegno mensile cospicuo fino a giugno prossimo: 800 mila euro e rotti sul proprio conto in banca.

Chiamalo fesso… non gli è andata poi così male e tra un po' di tempo potrà riabilitarsi sulla panchina di qualche squadra di club. Rassegnare le dimissioni? Sì, sarebbe stata la cosa giusta e anche più dignitosa da fare ma non secondo il suo punto di vista perché – dice – la sua esperienza "è stata anche una delle migliori sotto il profilo del trend dei risultati". Già, peccato che era stato scelto per qualificarsi al Mondiale in Russia e ha fallito.

Al Mondiale in stampelle. Chi non ha fallito l'obiettivo è stata un'altra Italia i cui calciatori non guadagnano milioni né sono sotto i riflettori. E' la Nazionale di calcio degli amputati del Csi che prenderà parte al Mondiale di Calcio per Amputati che si svolgerà in Messico (a Culiacan) ed è organizzato dalla WAFF (World Amputee Football Federation). Alla rassegna iridata, che prevede partite di calcio a 7 da due tempi di 25’ ciascuno, parteciperanno 23 squadre: l’Italia è inserita nel Gruppo B con Messico, Polonia e Georgia e andrà in campo il 30 novembre contro i padroni di casa, il 1° dicembre con la Georgia e il giorno successivo contro la Polonia.

Sono 12 i convocati azzurri dal ct, Renzo Vergnani: Daniel Priami, Riccardo Tondi, Luca Zavatti, Arturo Mariani, Gianni Sasso, Emanuele Padoan, Francesco Messori, Salvatore La Manna, Emanuele Leone, Stefano Starvaggi, Paolo Capasso, Salvatore Iudica. Oltre a loro volerà in Messico anche un arbitro del CSI, Marco Moreni.

Rappresentare l’Italia in un Mondiale è sempre un onore – ha ammesso il ct Vergnani, come riportato dal sito del Csi – per giunta questo si giocherà in Messico, come quello indimenticabile del 1970. Cambiano i tempi ma non le emozioni, e questa è una squadra che ne dà tante. All’apparenza i miei giocatori hanno qualcosa in meno, in realtà so di poter disporre di ragazzi che hanno molte cose in più: carattere, cuore, anima, grinta e come si suol dire hanno “gamba”. Una sola, ma con una forza straordinaria.