La lite Mourinho-Carneiro finisce in tribunale
La vicenda Carneiro è pronta a esplodere di nuovo. Dopo la sfuriata di Mourinho e il chiacchiericcio del gossip alimentato dall'intervista al Sun dall'ex fidanzato della donna, a occupare la scena sarà la battaglia legale che è solo all'inizio e verrà combattuta in tribunale nei prossimi mesi. Notizia che era nell'aria da tempo e che trova conferma sui tabloid che citano un particolare fondamentale, la classica pedina che rotola e innesca il domino di citazioni: la dottoressa del Chelsea e il massaggiatore Fern attendono il responso della commissione medica della Fifa su quanto accaduto: dal soccorso prestato ad Hazard (chiesto dal calciatore, autorizzato dal direttore di gara) fino all'isolamento di entrambe rispetto alla squadra e ai luoghi del club frequentati dai calciatori. Il campo da gioco e d'allenamento, lo spogliatoio, la palestra: tutti luoghi segnati in rosso, paletti piazzati dalla società a segnare l'ostracismo nei loro confronti.
Cosa accadrà se il pronunciamento della Fifa sarà favorevole? Carneiro e Fearn avranno materiale a sufficienza per intraprendere un'azione legale nei confronti del Blues, la classica causa di lavoro perché la società venga costretta a reintegrarli in organico. Ma non è finita perché la dottoressa, finita nell'occhio del ciclone pure per le presunte rivelazioni dell'ex fidanzato ai tabloid, sarebbe decisa a tutelarsi anche per le dichiarazioni rese dall'uomo che l'aveva accusata di aver intrattenuto rapporti di natura ‘poco professionale' con alcuni calciatori del Chelsea.
La rabbia di Mourinho su Eva Carneiro
Tutto è cominciato in occasione della prima gara di campionato contro lo Swansea: il soccorso prestato ad Hazard ha alimentato la deflagrazione. Il belga, infortunato dopo uno scontro di gioco, aveva chiesto l'intervento del massaggiatore e l'arbitro aveva dato il via libera all'ingresso in campo della dottoressa Carneiro e del collaboratore, Fearn. Coi Blues ridotti in 9 (il portiere Courtois era stato espulso in precedenza) giocare l'ultima porzione di match in palese inferiorità numerica era troppo rischioso. Una valutazione superficiale, a detta di Mourinho, un'ingenuità che poteva costare cara.