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La lettera d’addio di Daniele De Rossi alla Roma: “Nessuno vi amerà più di me”

Daniele De Rossi alla vigilia dell’ultima partita con la maglia della Roma ha pubblicato una splendida lettera, in cui ha ringraziato tutte le persone che lo hanno aiutato in questo meraviglioso e lunghissimo percorso: dai genitori, alla moglie, da Totti alla sua città Ostia. Il capitano rivolgendosi ai tifosi giallorossi ha scritto: “Nessuno mai vi amerà più di me”.
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A cura di Alessio Morra
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Domenica sera l'Olimpico celebrerà Daniele De Rossi, che disputerà l'ultima partita con la maglia della Roma. L'addio ai colori giallorossi DDR lo ha dato già martedì 14 maggio, quel giorno la società con un tweet ha annunciato che le strade del capitano e del club si sarebbero separate a fine stagione. De Rossi ha ricevuto omaggi dovunque, tutti i tifosi giallorossi lo stanno rimpiangendo, in tanti domenica piangeranno per il suo addio.

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Alla vigilia del match con il Parma capitan De Rossi ha scritto una bella e lunga lettera di ringraziamento, ha citato i genitori, la moglie, i figli, Totti e senza dimenticare nessuno ha voluto ricordare tutti quello che lo hanno accompagnato in questo lungo percorso.

La lettera di De Rossi

Che te ridi regazzi’?
So’ felice!
Perché sei felice?
C’ho la maglietta della Roma
Ma non è che è falsa?
Ma no, il numero l’ha cucito mia zia…
E se te dico che la indosserai più di seicento volte?
A me ne basterebbe una di partita.

De Rossi da piccolo con la maglia giallorossa, foto tratta dal profilo Twitter della Roma.
De Rossi da piccolo con la maglia giallorossa, foto tratta dal profilo Twitter della Roma.

Riguardando questa foto, che ormai conoscete tutti, mi rendo conto di quanto io sia stato fortunato, una fortuna mai data per scontata e per la quale non sarò mai abbastanza grato.
È stato un viaggio lungo, intenso, sempre accompagnato dall’amore per questa squadra.

Questa gratitudine non voglio lasciarla sospesa per aria, perché, mentre scrivo la parola grazie, non mi passano per la testa dei concetti astratti, ma dei ricordi e delle sensazioni, delle facce e delle voci.

Permettetemi di ringraziare tutta la Roma che ho conosciuto:

la famiglia Sensi, il presidente Pallotta.

Tutte le donne e gli uomini che hanno lavorato e lavorano a Trigoria.

Gli allenatori che mi hanno guidato, ognuno mi ha insegnato qualcosa di importante, nessuno escluso.

Gli staff medici che si sono presi cura di me; Damiano, senza il quale le mie presenze con questa maglia sarebbero state sicuramente meno.

I miei compagni, la parte più intima del mio lavoro: sono la mia famiglia. La quotidianità dello spogliatoio di Trigoria sarà quella che mi mancherà di più.

Bruno, che ha visto in me qualcosa di speciale e mi ha portato in questo fantastico settore giovanile. È lì che, una mattina di agosto, ho incontrato Simone e Mancio, che mi sono rimasti accanto finora e resteranno per tutta la vita.

Grazie a Davide, anche lui accanto a me per tutta la vita.

Grazie a Francesco. La fascia che ho indossato l’ho ricevuta dalle mani di un fratello, di un grande capitano e del calciatore più straordinario al quale io abbia mai visto indossare questa maglia. Non capita a tutti di giocare 16 anni accanto al proprio idolo. Riconsegno questa fascia, con rispetto, ad Alessandro. Un altro fratello che sono sicuro ne sia altrettanto degno.

De Rossi & Totti, capitani e leggende della Roma.
De Rossi & Totti, capitani e leggende della Roma.

Grazie a papà e mamma per avermi cresciuto trasmettendomi due valori che sono ogni giorno con me: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso e dai una mano a chi è in difficoltà.

Grazie a Ostia, alla sua gente e al suo mare, che mi hanno svezzato da bambino, accompagnato da adolescente e riaccolto da adulto.

Grazie anche a chi mi ha sopportato e supportato tra le mura di casa: senza Gaia, Olivia e Noah e soprattutto Sarah sarei la metà dell’uomo che sono oggi.

Grazie ai tifosi della Roma, i miei tifosi. Mi permetto oggi di dire miei, perché l’amore che mi avete dato mi ha permesso di continuare ad essere in campo parte di voi. Siete stati la ragione per cui tante volte ho scelto di nuovo questa città. Domani sarà la seicentosedicesima volta in cui io considererò questa scelta, la scelta giusta.

Il 26 maggio di qualche anno fa abbiamo vissuto una giornata dopo la quale pensavamo di non poter tornare a sorridere. Lo pensai anche io, finché non vidi il tatuaggio di un tifoso con scritto “27 maggio 2013, eppure il vento soffia ancora”. Non so a chi appartenesse questo tatuaggio, ma so che il vento ricomincerà a soffiare anche da questo 27 maggio.

Mai come in questi giorni ho sentito il vostro affetto: mi ha travolto e mi ha riempito il cuore. Mai come in questi giorni vi ho visto così uniti per qualcosa. Ora, il regalo più grande che mi potete fare è mettere da parte la rabbia e tutti uniti ricominciare a soffiare per spingere l’unica cosa che ci sta a cuore, la cosa che viene prima di tutto e tutti, la Roma.

Nessun mai vi amerà più di me. Arrivederci. Daniele De Rossi

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