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La Lazio si gode Luis Alberto: “Da peggiore a migliore: questione di autostima”

In tutta la Serie A, il centrocampista spagnolo dei capitolini è tra i migliori giocatori per rendimento. Una crescita esponenziale rispetto alla fallimentare stagione scorsa: “Ho lavorato da un punto di vista mentale. Oggi ho più fiducia in me”. E ha ricevuto la prima convocazione nella Spagna.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Lazio è la sorpresa che non ti aspetti di una Serie A che sembrava ancora una volta già scritta. Juventus e Napoli su tutti, poi la solita Roma e quel Milan da 200 milioni di campagna estiva alle spalle. Tutte le altre, di rimonta, dall'Inter alla Lazio, alla Fiorentina, il Torino, la Sampdoria. E invece, insieme ai nerazzurri di Spalletti, proprio i ragazzi allenati da Simone Inzaghi si dividono la palma di squadra rivelazione: quarti, con una gara da recuperare che – in caso di successo – li spingerebbe al secondo posto.  Tra i mattatori della Lazio delle meraviglie, c'è anche lui, Luis Alberto, centrocampista spagnolo che si è preso una rivincita personale, zittendo tutti i detrattori.

Barometro di centrocampo

Se Ciro Immobile è il piede di porco e Milinkovic-Savic l'ariete, Luis Alberto è la chiave per scardinare le difese avversarie. Il centrocampista spagnolo non avrà lo stesso fiuto del gol del bomber napoletano o la prestanza fisica del centrocampista slavo, ma con le sue giocate e i suoi movimenti in mediana si è ritagliato un ruolo e responsabilità che in questa Lazio servono quanto i gol e i muscoli altrui. Così, dopo una stagione pessima e un'estate trascorsa a prepararsi, oggi lo spagnolo – che è in ritiro con la sua nazionale – risulta tra i migliori in assoluto, non solo della Lazio.

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Rivelazione del campionato

E' tra i migliori dell'intera Serie A, per prestazione, costanza di rendimento. Cresciuto a riflettori spenti, l'anno scorso si trattava di un mezzo flop. Quest'anno è la rivelazione. E la crescita la deve solamente a se stesso e alla sua determinazione. Nessuno, tanto meno Simone Inzaghi gli aveva prospettato una maglia da titolare in una Lazio rivoluzionata in parte dalla cessione di Keita e dalle scelte societarie di ripuntare in pratica sulla stessa rosa della passata stagione. Scommessa vincente, con il tecnico che ha saputo responsabilizzare Luis Alberto oggi insostituibile in mediana.

Crescita mentale, meritandosi la Roja

Luis Alberto ha preteso da se stesso di più, sapendo di poterlo dare: un lavoro prima di tutto mentale, visto che le basi e la tecnica non gli mancano. Per riprendersi un posto da titolare e dimostrare di valere un Mondiale con la Spagna, che lo ha convocato per la prima volta: "Ho lavorato moltissimo sull'aspetto mentale, imparando ad avere più fiducia in me e a pensare solo a dare il mio contributi alla squadra. Non è stato facile, il cambiamento è stato radicale. Giocare con la maglia della Spagna era un sogno sin da bambino, è il massimo"

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