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La Juve sbanca l’Olimpico al 93′: Dybala chiama, il Napoli risponde?

Risolve la Joya a tempo scaduto: una vittoria pesantissima che rilancia la Juventus contro un’ottima Lazio. In un pareggio scritto è proprio l’argentino a inventarsi l’azione e la rete dei tre punti che fa esplodere il popolo bianconero. Adesso il peso e la pressione è tutta sulle spalle del Napoli, in campo contro la Roma.
A cura di Alessio Pediglieri
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Sembrava un pareggio scritto, anche dopo i cambi e le contromosse tra Allegri e Inzaghi, strateghi perfetti di 90 minuti in cui Juve e Lazio si sono confrontate alla pari. Ma a fare la differenza, come spesso accade, è stato il fenomeno di turno: Paulo Dybala che dopo una partita quasi anonima al 93′ piazza la zampata del campione che porta via tre punti di piombo.

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Sembrava che la preoccupazione per la Champions e i tanti infortuni potessero frenare la voglia di vittoria della Juventus che invece ha saputo realizzare forse il successo più importante fin qui del campionato. Un 1-0 che arriva al 93′, psicologicamente permette di dare linfa vitale in vista Tottenham e che potrebbe pesare anche nella testa del Napoli, fra poco impegnato contro la Roma

Allegri, all'Olimpico coi cerotti

Le assenze bianconere

Più Lazio che Juventus nel primo tempo dell'Olimpico dove i bianconeri sono scesi con i cerotti e le bende ma si sono presentati all'altezza della situazione. Controllando più che imponendo il proprio gioco, complici le assenze in campo dei vari Higuain, Chiellini, Duglas Costa e Alex Sandro e alle precarie condizioni di alcuni titolari come Mandzukic.

Il sacrificio di Mandzukic

Allegri ha messo in campo la squadra migliore, rispolverando Dybala e chiedendo all'ex Bayern di stringere i denti malgrado l'impegno europeo contro il Tottenham che non ammetterà incertezze. Soffrendo in un primo tempo in cui tra Strakosha e Buffon è stato quest'ultimo a impegnarsi maggiormente nelle parate più delicate.

Inzaghi, nessuna tossina post Milan

Per un'ora: gioco e occasioni

Dal canto suo, Simone Inzaghi ha rimesso in campo una Lazio che non ha pagato per un'ora le fatiche di Coppa Italia con il Milan, mancando il gol nei primi 45 minuti solamente per la bravura del numero 1 bianconero ma vincendo quasi tutti i contrasti sulla trequarti, inglobando Dybala tra le maglie tessute da Lucas Leiva e Parolo, bravissimi ai raddoppi per tenere la Joya ad edegauata distanza di sicurezza.

Immobile troppo isolato

Se dalla cintola in giù la Lazio è quasi impeccabile è davanti che fatica più del dovuto con il capocannoniere del Campionato, Ciro Immobile, che fatica a trovare spazi, palloni e occasioni. L'assetto della Lazio gli affianca Luis Alberto ma quest'ultimo è più attento alla fase di non possesso lasciando l'attaccante di Inzaghi spesso isolato tra le trame della difesa bianconera ben gestita da Benatia

Mosse e contromosse

Il primo a cambiare è Allegri: Costa

Il tecnico bianconero si gioca la carta Costa ad inizio ripresa per dare più velocità al reparto offensivo, escludendo sulla fascia Lichtsteiner. L'ex Bayern ha il compito di accorciare la squadra con le sue accelerazioni e la sua tecnica. Ma gli equilibri non si spostano, tanto meno verso la pendenza bianconera.

Dentro Alex Sandro: si gioca sulle fasce

Poi, ecco l'ora di Alex Sandro per Mandukic per allargare il gioco sulle fasce e provare a far scoprire la difesa laziale nella speranza che paghi gli sforzi di Coppa Italia dopo i 180 minuti contro il Milan e il colpo psicologico dei rigori. Per Allegri è un 4-3-3 senza più reali riferimenti in area capitolina

Inzaghi risponde con Felipe Anderson

Per Simone Inzaghi arriva il classico cambio di metà ripresa: dentro Felipe Anderson e fuori Luis Alberto, più velocità e possesso di palla, meno copertura per provare a sorprendere la difesa bianconera che si è mostrata non impeccabile in alcune verticalizzazioni al limite dell'area di rigore.

La carta Caicedo per Immobile

Ultima scelta di Immobile è imitare la Juventus di Allegri: nessun riferimento negli ultimi minuti per la difesa bianconera: fuori Immobile, dentro Caicedo che parte lontano. Come Felipe Anderson: la scelta è giocarsi la velocità dei propri neo entrati frenando di rimando le folate offensive di Alex Sandro, costretto a scendere maggiormente.

Dybala mask all'Olimpico

Mentre tutti si leccano le ferite e pensano alla prossima gara, nessuno tiene conto della voglia di stupire di Paulo Dybala, che al 93′ si inventa da solo un gol strepitoso. Di certo il più importante di questo campionato da parte della Juventus fino ad oggi. Dribbling, tunnel e colpo sotto da terra a sueprare Strakosha. Olimpico ammutolito, Inzaghi beffato, Napoli avvertito. La Joya è tornata decisiva.

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