La gaffe sui gay? E’ solo un’altra Cassanata
Lo sbaglio di Cassano – Il problema, in realtà, è un "falso" problema. E' più che altro, una questione di "italiano", inteso come materia e non come nazionalità. C'è chi ha un linguaggio più raffinato e trova parole adeguate per rispondere ad una domanda tranello e c'è chi, come Antonio Cassano risponde in maniera "creativa", utilizzando la lingua come meglio può. Il ragazzo è, chiaramente, recidivo: paga, infatti, le innumerevoli "Cassanate" regalate al calcio italiano nel corso degli anni e, proprio per questo motivo, risulta allo stesso tempo vulnerabile a tali imboscate. Ha sbagliato, evidentemente, modi e tempi della sua dichiarazione. Tanto scrupoloso in campo, nel coprirsi la bocca, quanto ingenuo a scivolare sulla prima buccia di banana, lanciata dallo scaltro giornalista. Ma, è questa è una domanda che giro a voi, è così colpevole? E' giusto linciarlo per tutto questo? Se avesse utilizzato parole diverse come, ad esempio: "Sono omosessuali? Sono fatti loro", avrebbe generato la stessa indignazione pubblica, oppure la sua risposta sarebbe passata inosservata?
Attenuanti – In questo caso, non siamo di fronte a plateali, quanto evidenti, insulti diretti a qualcuno in particolare. Non è il "vaffa" sparato in faccia all'arbitro, non sono le offese personali al presidente (alias: proprietario) del club. Non sono neanche le mani in faccia al fotografo di turno, colpevole di averlo immortalato con moglie e figlio, mentre passeggia in un parco giochi. Qua, il discorso è diverso: siamo nell'ambito della "Cassanata light", di quella battuta infelice che potrebbe dar fastidio a qualcuno. Anni fa, in allenamento, diede del "vecchietto" a Batistuta e venne giù il mondo. Così come scoppio un mezzo casino, quando definì l'Under 21 di Claudio Gentile: "la nazionale degli sfigati". La lista di errori, più o meno gravi, del talento di Bari vecchia è davvero lunga e, da ieri, include anche la sventurata uscita sui gay nel calcio. Inutile dire che, il video della dichiarazione ha fatto il giro del mondo e che, il giocatore, non ha fatto una grande figura. Ma, è proprio riguardando il filmato che si possono concedere delle attenuanti al ragazzo. Il suo: "Se penso quello che dico", certifica la poca dimestichezza con l'italiano (sempre la materia) e la poca padronanza del linguaggio verbale in alcuni frangenti e di fronte a "certe" domande.
Moralisti ed ipocriti – Vivisezionando lo sbaglio di Fant'antonio, ciò che salta subito all'occhio (e all'orecchio) è l'inopportuna scelta di utilizzare il termine "Frocio" (poco elegante ed un tantino maleducato) ed il suo augurio che, nel mondo del calcio, "non ce ne siano" (anche in questo caso, educazione e stile sono rimasti a casa). Questo è ciò che emerge, di davvero scomodo, vivisezionando la dichiarazione di Cassano. Il resto, a mio modo di vedere, è cibo per falsi moralisti ed ipocriti che, all'idea di dare addosso al calcio e ai suoi protagonisti, si mettono in prima fila pronti a sbagliare anche loro (a questo proposito: attendiamo con impazienza la sentenza "tranciante" del nostro amico Monti). Il tema è, evidentemente, molto sentito anche nel ritiro azzurro, tant'è vero che, alcune settimane fa, ne avevano parlato Di Natale e Prandelli, prendendo posizioni differenti ed esprimendosi con toni più garbati. Il nostro commissario tecnico era intervenuto a difesa dei gay nel calcio, mentre per Di Natale era meglio che gli omosessuali, nel mondo del pallone, rimanessero nell'ombra. Ieri, come oggi, tutto è partito dall'entrata in campo (a gamba tesa) di Alessandro Cecchi Paone: giornalista e uomo di spettacolo tanto capace, quanto furbo. Quale è il momento ideale per fare il "Paolini" della situazione, e mettere il faccione in primo piano scatenando, magari, un pò di polemica? Calcisticamente parlando, non esiste momento migliore di quello che stiamo vivendo: i calciatori sono esposti ed i "media" sono pronti ad amplificare il tutto. Cecchi Paone lo sapeva bene e ne ha approfittato.
Parliamo di calcio, please – Tutto sommato, Cassano ha ragione: ci sono omosessuali nel calcio? Sono fatti loro. Volendo utilizzare i vocaboli più vicini al suo stile, verrebbe da dire: e chi se ne frega! Mi spiego meglio: vogliamo parlarne? Facciamolo, ma in separata sede. Perché inquinare un ambiente sereno, come quello azzurro dopo la partita contro la Spagna, cercando di aizzare polemiche inutili? Perchè affrontare questi temi, quando si dovrebbe parlare solo di calcio? Perchè farlo, poi, con Antonio Cassano che, come già detto, è forse la persona meno adatta per dare risposte intelligenti e, soprattutto, perchè Cecchi Paone, come molti altri, tira il sasso e nasconde la mano?