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La Francia perde Euro2016 e Pogba si trasforma in un flop da 120 milioni di euro

Il centrocampista francese è la delusione più cocente di una nazionale che era riuscita ad arrivare all’atto conclusivo contro il Portogallo. Un Europeo deludente, dove non ha mai inciso, schiacciato dalle responsabilità e dimostrando di non essere ancora maturo per certi palcoscenici.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una finale in cui Paul Pogba si è fatto piccolo piccolo. Il campione francese, attuale oggetto dei desideri di mezza Europa, valutato più di 120 milioni di euro, con la maglia della Francia ha fallito anche l'appuntamento più importante, quello della sfida all'outsider Portogallo davanti al proprio pubblico, per regalare il terzo titolo europeo. Un Europeo in cui non ha mai lasciato il segno, giocando in modo pressocché anonimo, di certo mai decisivo e – anche quando ha segnato – non ha mai determinato il cammino dei transalpini. Un flop, che dovrebbe far riflettere chi pensa di essere davanti ad un campione assoluto e già affermato. Ma che, alla fine, ha bisogno di tempo per crescere soprattutto caratterialmente e imparare a primeggiare quando i momenti lo richiedono.

Chi lo segue da vicino, può tranquillamente confermare che il Pogba visto a Euro2016 con la maglia della nazionale francese è lo stesso intravvisto a inizio stagione con il numero 10 sulle spalle alla Juventus: un ragazzo schiacciato dalle responsabilità. Con i bianconeri per essere stato indicato l'immediato erede di Pirlo e compagni, obbligato a trascinare con giocate e colpi da fenomeno un'intera squadra votata al successo. Con i transalpini, la necessità di doversi confermare giocatore di caratura internazionale dovendo spingere la propria nazionale a vincere sul terreno patrio, da protagonista per ritagliarsi anche in Francia quella notorietà che gode nel resto d'Europa.

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Invece, Paul Pogba ha fallito. Su ogni fronte. Non è mai stato un leader in campo dove a prendere le redini della squadra nel momento del bisogno sono stati altri giocatori, Sissoko ed Evra, Greizmann e Payet. Non ha mai inciso nemmeno con la sua classe, indubbia, ma ancora dimostratasi acerba e fine a se stessa. Un solo gol all'attivo e un assit nel 5-2 all'Islanda. Troppo facile e troppo poco. Prima e dopo, il buio. E' vero, Deschamps lo ha obbligato ad essere al servizio dei compagni, a rispettare tatticamente le direttive date, ma ciò non toglie che uno come Pogba avrebbe dovuto comunque illuminare le notti francesi. Fallendo la missione.

Da questo Europeo Pogba ne esce drasticamente ridimensionato. Non è ancora pronto a risolvere i match, deve ancora crescere e maturare. Il Polpo sa fare molto, quasi tutto ma di certo non sa bruciare le tappe. Ha bisogno dei suoi tempi e di crescere. Per questo, il possibile passaggio a Manchester con l'approdo da guest star assoluta e l'uomo della provvidenza potrebbe essere più controproducente di quanto non si possa pensare. E ha ragione Allegri quando dice che dovrebbe restare ancora per un po' alla Juventus, dove conosce ed è conosciuto e nessuno, oramai, gli chiederebbe più di quello che sa dare.

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