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La commozione di Diarra e la splendida ovazione di Wembley per tutta la Francia

Il centrocampista del Marsiglia accolto con grande affetto dal pubblico che s’è stretto a lui per la morte della cugina, uccisa dai terroristi al Bataclan. Il canto della Marsigliese e gli applausi del pubblico inglese hanno coperto per un attimo il clamore della tragedia che ha sconvolto tutta la Francia.
A cura di Maurizio De Santis
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Diarra abbracciato a Pogba (a sinistra) e Mangala durante la celebrazione dell'inno nazionale francese prima della gara con l'Inghilterra
Diarra abbracciato a Pogba (a sinistra) e Mangala durante la celebrazione dell'inno nazionale francese prima della gara con l'Inghilterra

Avete presente quando in un attimo sembra passarvi tutta l'esistenza davanti agli occhi? Quando la vita vi prende, vi porta a ritroso nel tempo e poi vi ‘sputa' nel presente dopo un viaggio lunghissimo e breve allo stesso tempo? Quando vi svegliate di soprassalto da un incubo aggrappati alla spalliera del letto perché poco prima vi sembrava di sprofondare chissà dove? Quell'attimo per la Francia, tutta la Francia, è durato lo spazio della Marsigliese che echeggia nello stadio di Wembley, cantata da novantamila spettatori, dalle nazionali (inglese e transalpina) abbracciate in campo, dagli spettatori a casa, davanti alla tv, con gli occhi pieni di lacrime e i pugni stretti, la voce rotta dalla commozione e quel groppo in gola che trattiene ogni cosa… dolore, terrore, rabbia. Pochi attimi: tacciono le bombe, i colpi di d'arma fuoco, le urla dei feriti e quelle dei familiari distrutti dai lutti e dalla strage. Pochi attimi, la sequenza videoclip scivola via e lascia addosso quella sensazione angosciosa di non ritorno che niente potrà mai cancellare.

Tra i momenti più toccanti dell'amichevole giocata in Inghilterra c'è stato anche l'ingresso in campo di Lassane Diarra. Prima del fischio inizio era in fila, a centrocampo, stretto tra Pogba e Mangala, a capo chino, commosso e sopraffatto da quegli eventi tragici che colpito al cuore il suo Paese e l'Europa. Nell'inferno del Bataclan, dove hanno trovato la morte 89 persone, c'era anche sua cugina finita nel novero dei decessi. Subentrato nella ripresa, il calciatore è stato accolto da una standing ovation e ha fatto il suo ingresso visibilmente emozionato. Due giorni fa aveva reso pubblico il grande dolore ricevuto dalla notizia della morte di quella ragazza che aveva definito "come una sorella" in un post pubblicato su Facebook.

Il messaggio su Facebook di Diarra

"Buonasera a tutti. Alla luce degli avvenimenti drammatici avvenuti e con il cuore pieno di tristezza, prendo la parola oggi. Sono stato personalmente toccato dalla tragedia: mia cugina, Asta Diakite, figura tra le vittime di una delle sparatorie che ha avuto luogo ieri, dove sono scomparse centinaia di altri innocenti francese. È sempre stata per me un rifugio, un supporto, una sorella maggiore. In questo clima di terrore è importante per tutti noi rappresentanti del nostro Paese e della sua diversità di prendere la parola. Dobbiamo rimanere uniti contro un orrore che non ha né colore né religione. Difendere il rispetto e l'amore della pace. Grazie a tutti per la vostra testimonianza e i vostri messaggi: prendetevi cura di voi e della vostra famiglia, e che le nostre vittime riposino in pace".

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