La colazione all’italiana di Prandelli: biscotti, soddisfazioni e problemi
Obiettivo raggiunto – Il mattino del tifoso italiano ha l'oro (Saiwa) in bocca, e sa di buono: non potevamo avere, infatti, miglior risveglio, dopo le paure della vigilia, le tensioni della gara e la notte passata a festeggiare la vittoria contro l'Irlanda ed il passaggio del turno. Si è fatto festa fino a tardi, ieri sera, tra qualche clacson "strombazzante" (non è presto?), e molti brindisi con vino italiano (per quello francese, c'è tempo). Una gioia che continua a tenerci compagnia anche questa mattina mentre, davanti ad un buon caffè e a quel famoso "biscotto" di cui si era tanto parlato, ripercorriamo mentalmente gli highlights della gara contro gli irlandesi: una partita da "tener buona", solo per il risultato finale. Il tifo e la gioia per l'obiettivo raggiunto, non devono, infatti, farci dimenticare che, anche ieri, non abbiamo visto un grande spettacolo. Serviva solo vincere, d'accordo, ma contro Francia o Inghilterra (i nostri possibili avversari), il rischio è altissimo se continueremo a perseverare sui nostri difetti e ad affidarci solo alle intuizioni dei singoli. Diamo il via alle danze quindi ma, allo stesso tempo, guardiamoci "dentro" e cerchiamo di capire come risolvere i nostri problemi: cosa che, ad onor del vero, il nostro c.t. ha già fatto, riuscendoci parzialmente.
Bene, non benissimo – L'ultima partita del girone (la più facile, tra l'altro), ci ha lasciato in eredità dubbi, certezze e, purtroppo, un altro grave infortunio con il quale fare i conti.
Note dolenti – Come detto, Prandelli dovrà lavorare molto sui punti "critici" della nazionale azzurra. Al di là dell'approccio iniziale da brividi (è mai possibile regalare un'occasione all'avversario dopo neanche dieci secondi?), va subito affrontato il problema del calo fisico che, puntualmente, ci coglie dall'ora di gioco in avanti. Anche nella gara contro l'Irlanda, abbiamo subito troppo l'avversario che, grazie ad una condizione fisica migliore, ci ha costretto ad abbassarci e ad alzare il muro davanti a Buffon. Una situazione estrema, figlia anche delle palle gol sprecate dai nostri attaccanti e centrocampisti: altro problema da risolvere in fretta. In una competizione come questa, infatti, se non traduci in gol, le occasioni che la partita ti offre, sei destinato a soffrire fino alla fine. Contro Croazia e Irlanda, ci è andata di lusso ma, dai quarti in avanti, non potremmo più speculare sul gol di vantaggio e difenderci ad oltranza. Prandelli, inoltre, dovrà anche decidersi su Thiago Motta, parso fuori condizione e, soprattutto, fuori luogo. Il giocatore del PSG, non è un trequartista e, oltretutto, non ha la "corsa" e la freschezza atletica che in questo momento servono alla nostra nazionale. Meglio, molto meglio, puntare su Diamanti (se vogliamo aggiungere qualcosa alla fase offensiva) o su Nocerino (se l'esigenza è quella di coprirsi). Infine: l'infortunio di Chiellini, la notizia più brutta della serata. Il problema al bicipite femorale, preoccupa molto lo staff medico azzurro che saprà essere più preciso sull'entità dell'infortunio, soltanto tra un paio di giorni, dopo i vari esami. Un guaio non da poco per Prandelli che dovrà, per l'ennesima volta, mischiare le carte in difesa e ridisegnare l'assetto tattico davanti a Buffon.
Dateci i francesi – Questa sera, tutti davanti alla televisione perchè Svezia-Francia e Inghilterra-Ucraina determineranno la classifica del gruppo D, di questo Euro 2012: girone che ci riguarda da vicino poichè, nei quarti, affronteremo la seconda di questo raggruppamento. Francesi e Inglesi, paiono messi meglio rispetto all'Ucraina di Shevchenko e, potenzialmente, potrebbero volare ai quarti e incrociare il cammino azzurro. Ci aspetta, quindi, un quarto di finale difficile (anche nel caso di "scontro" con l'amico Sheva) e, nel caso di accoppiamento con Francia o Inghilterra, particolarmente suggestivo. Specialmente con i nostri cugini d'oltralpe, con i quali c'è un'antagonismo sempre molto sentito ed un "conto" sempre aperto. Dal "golden gol" di Trezeguet, fino alla famosa notte di Berlino: Italia-Francia, non è mai una partita "normale". Vincere e prendere in giro i nostri "dirimpettai", non ha prezzo e vale quanto conquistare il trofeo finale. In quel caso, potremmo anche brindare alla vittoria con un bel bicchiere di Champagne francese: ultimo sberleffo finale, ai nostri rivali di sempre!