La Chapecoense denuncia: “Aiuti concreti solo da Barcellona e Roma”
Pessima parentesi nella rinascita della Chapecoense, la squadra rinata dalle proprie ceneri dopo lo schianto aereo dove morirono quasi tutti i giocatori, mettendo in ginocchio un intero club e la cittadina brasiliana. A denunciare il tutto, il presidente della società, David Plinio de Nes, che quattro mesi dopo fa un bilancio su quelli che sono stati i veri aiuti da parte di società che hanno speso belle parole nei confronti del Chape ma che alla fine hanno contribuito in maniera concreta solamente in minima parte. Tra queste, il Barcellona e la Roma.
Tante promesse, pochi aiuti – Ciò che conta è che il club e la squadra sono ritornate a giocare e a dimenticare il dramma nel modo migliore, scendendo in campo. Il resto – che conta moltissimo – può passare comunque in secondo piano. Il Chape adesso è impegnato in Copa Libertadores e ha visto la sua prima sconfitta dopo la vittoria sul campo del Zulia, contro il Lanus che si è imposto col punteggio di 3-1. Un piccolo passo indietro nel ritorno alla normalità, un processo lungo e faticoso che il club però sta affrontando quasi interamente da solo, senza alcun supporto concreto da parte di chi quattro mesi fa aveva promesso aiuti seri e importanti.
Barça e Roma da applausi – Solamente il Barcellona e la Roma si sono offerte di dare un vero aiuto al club. I blaugrana si sono messi a disposizione, invitando la Chapecoense al Trofeo Gamper del prossimo agosto, il cui incasso verrà diviso a metà con il club brasiliano. La Roma ha offerto anche di disputare una partita, sempre con incasso devoluto al club, "ma abbiamo un calendario molto fitto, con quasi tre partite alla settimana, ed è difficile trovare lo spazio per giocare. Sono grato a tutti coloro che, in un modo o nell'altro, hanno mostrato di essere solidali con noi" ha sottolineato il numero uno, David Plinio de Nes, non senza un pizzico di amarezza.