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L’Uefa invita gli arbitri a fermare le partite in caso di cori razzisti

Il massimo organismo calcistico europeo ha deciso di mettere nero su bianco i provvedimenti per punire gli episodi di discriminazione razziale.
A cura di Marco Beltrami
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No al razzismo

L’Uefa prosegue senza sosta nella lotta al razzismo. Il massimo organismo calcistico europeo ha deciso di mettere nero su bianco per permettere agli addetti ai lavori di adottare provvedimenti seri in caso di cori razzisti. Dopo la riunione di Ginevra con l’incontro con Kevin Prince Boateng, a Sofia i vertici dell’Uefa hanno votato all’unanimità una risoluzione volta a combattere il razzismo nel mondo del calcio. Il passaggio più importante prevede che gli arbitri possano interrompere le partite in caso di cori razzisti, invitando allo stesso tempo le federazioni nazionali ad agire allo stesso modo. L'Esecutivo, si legge nel comunicato diffuso al termine dei lavori,

invita gli arbitri a fermare partite in presenza di cori razzisti e chiede che anche gli allenatori denuncino tali atti, anche se questo dovesse andare a discapito dei propri sostenitori

L'Uefa chiede inoltre il sostegno delle autorità  civili e di giustizia per bandire dagli stadi gli autori di ogni atto di razzismo.

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