8 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

L’Italia non batte l’Argentina da 30 anni

Per ricordare una vittoria azzurra contro la Seleccìon bisogna tornare al 10 giugno del 1987 quando la squadra di Azeglio Vicini sul campo neutro di Zurigo riuscì a sconfiggere i campioni del mondo di Biliardo. Da allora solo sconfitte contro l’Albiceleste: la più dolorosa è quella di Italia ’90 mentre dei 5 pareggi oggi ricordiamo con piacere quello al Mondiale del ’74 per omaggiare la memoria del Loco Houseman.
A cura di Vito Lamorte
8 CONDIVISIONI
Immagine

È sempre un evento quando si incontrano due scuole di calcio come quella italiana e quella argentina: si tratta di due delle otto nazionali che hanno vinto almeno una volta la Coppa del Mondo e che hanno mostrato modi di giocare molto diversi ma che, allo stesso tempo, hanno lasciato una traccia nella storia del calcio. ItaliaArgentina si sono sfidate, tra gare ufficiali e amichevoli, in 14 occasioni con 6 vittorie per gli azzurri, 5 pareggi e 3 affermazioni della Seleccìon, con 22 goal realizzati dalla nostra rappresentativa e 13 dall'Albiceleste. La prima sfida risale al 5 dicembre del 1954 a Roma, quando l'Italia vinse per 2-0 con le reti di Frignani e Galli, mentre il ricordo più dolce è la vittoria al Mondiale del 1982, quando Gentile annullò Maradona e i goal di Tardelli e Cabrini resero vano quello di Passarella nel finale.

L'ultima vittoria azzurra: era il 10 giugno 1987

Le ultime due volte che Italia e Argentina si sono incontrate, nel 2001 e nel 2013, il risultato è stato sempre di 2-1 per l'Albiceleste e per tornare all'ultima vittoria azzurra bisogna viaggiare nel tempo: era il 10 giugno del 1987, quasi 31 anni fa, quando la squadra di Azeglio Vicini sul campo neutro di Zurigo riuscì a sconfiggere i campioni del mondo di Carlos Bilardo per 3 a 1 grazie alle reti di Nando De Napoli, Luca Vialli e l'autogoal di Garré, che hanno reso vana la marcatura di Diego Armando Maradona.

La più dolorosa: Italia'90

Non c'è dolore più grande della sconfitta in semifinale del '90 per un tifoso della Nazionale: quella gara al San Paolo è una ferita aperta perché fa capir quanto il calcio possa essere spietato. Nell'unica vera occasione da parte dell'Argentina l'infortunio di Zenga e Ferri permise a Caniggia di pareggiare la rete di Schillaci e ai rigori gli errori dal dischetto di Donadoni e Serena chiusero le porte della finale ai ragazzi di Vicini.

Nel segno di Houseman: ciao Renè!

Quello di stasera tra Argentina e Italia sarà il 15° incontro e coincidenza ha voluto che ieri è scomparso un calciatore argentino che infiammò la sfida che le due nazionali diedero vita al Mondiale del 1974 in Germania: stiamo parlando di René Orlando Houseman. El Loco se n'è andato all'età di 64 anni, a causa di un male incurabile che lo affliggeva da qualche tempo, ma non ha mai cambiato il suo modo di essere: un "hombre de la villa" del Bajo Belgrano, da dove non si è mai spostato; e una lingua pungente, visto che ha etichettato Diego Maradona come un "Gordo Vigilante". Vinse il Mondiale del '78 e fu uno dei tre calciatori di quella squadra che ebbe il coraggio di incontrare le madri di Plaza de Mayo.

Ai Mondiali del '74, quando infilò un palla sotto l'incrocio sinistro di Zoff, fu l'uomo in più della squadra che Cap aveva deciso di portare in Germania prima dell'avvento di Menotti e del cambio radicale di far calcio nella Seleccìon: 3 goal in 6 gare e un modo di giocare al calcio che in pochi avevano visto prima in Europa.

8 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views