L’Europa parla spagnolo: 5 club semifinalisti su 8 arrivano dalla Liga

España ganadora, la ‘Spagna che vince" – Cinque su otto squadre sono spagnole: questo è il bilancio dopo l'ultimo turno di Europa League che ha decretato l'egemonia iberica nelle coppe. Due in Champions League, le super potenze del Real Madrid di Mourinho e  il Barcellona di Pep Guardiola, tre in Europa League con Athletic Bilbao, Valencia e Atletico Madrid. A corollare l'egemonia del calcio iberico non è da dimenticare lo Sporting Lisbona, squadra portoghese che si gioca anche lei un posto in finale. Scomparse dallo scacchiere  internazionale, l'Italia e la Francia.
Come giusto che sia. Resistono, aggrappate al Bayern Monaco e al Chelsea, la Germania e l'Inghilterra.

E' ‘Spagna League' – Dunque, da ieri sera, l'Europa parla spagnolo, ricordando che le Furie Rosse sono anche campioni del Mondo in carica dagli ultimi mondiali sudafricani grazie al match-winner più rappresentativo, Iniesta.
Passando dal trionfo Europeo del 2008. Un totalitarismo assoluto confermato dal verdetto dei quarti di finale di Europa League, dove a passare il turno sono l'Atletico Madrid, il Valencia e l'Athletic Bilbao, con lo Sporting Lisbona a completare il quadro delle promosse. I biancorossi del tecnico Simeone si sono imposti 2-1 in casa dell'Hannover nel finale, replicando il risultato dell'andata con le reti di Adrian e Falcao, e in semifinale affronteranno, in un derby tutto iberico, il Valencia che ha travolto 4-0 gli olandesi dell'Az Alkmaar ribaltando il ko (2-1) dell'andata grazie alla doppietta di Rami e i gol di Alba ed Hernandez.Da una parte ci sarà il derby iberico, dall'altra la sfida tra l'Athletic Bilbao del "Loco" Bielsa, che sfrutta il 4-2 ottenuto in Germania all'andata per controllare le sfuriate dello Schalke 04 di Huntelaar e dell'eterno Raul, entrambi a segno nel 2-2 finale che comunque premia i baschi, e lo Sporting Lisbona che trema con il Metalist, pareggiando 1-1 in Ucraina e ringraziando il portiere Rui Patricio che sul risultato di parità ipnotizza Cleiton Xavier e neutralizza il calcio di rigore che poteva significare i supplementari.

Quale il campionato più forte? – "Stiamo disputando una grandissima stagione, speriamo di arrivare fino in fondo. Le tre semifinaliste spagnole sono il segnale che il nostro calcio sta attraversando un ottimo momento. E' un dato di fatto, lo dice anche la Champions con Real Madrid e Barcellona. Il nostro movimento è il migliore in Europa". A sottolineare il momento magico della Spagna è Javi Martinez, centrocampista dell'Athletic Bilbao, che apre il dibattito tra i vari campionati del Vecchio Continente: qual è il calcio davvero migliore?
In Italia ci si difende, al di là dei risultati, con il classico tema del "campionato più difficile del mondo" dove si gioca un calcio molto più "fisico e duro" che altrove, in cui è più difficile segnare per la "qualità della fase difensiva, la migliore al mondo".
Anche in Germania, però c'è chi porta acqua alla Bundesliga e al calcio teutonico, come Gary Lineker quando disse la famosa frase a favore dei ‘panzer' della Germania: "Il calcio è uno sport semplice: si gioca in undici contro undici e alla fine vincono i tedeschi".

Parole, parole, parole – Bei concetti, ottime frasi ma i dati dimostrano altro. Limitandosi ai numeri nudi e crudi, che nel calcio sono quelli che alla fine contano e danno ragione solo a chi li può vantare, nelle ultime 8 edizioni dell'Europa League 4 volte la Coppa è andata in Spagna, con una media di una vittoria iberica un anno sì e un anno no. Considerando che in questa edizione 3 su 4 sono formazioni spagnole, la vittoria finale non dovrebbe mancare.
La Coppa dei Campioni (o Champions League), invece, in sei occasioni nelle ultime 14 edizioni ha parlato spagnolo: per 3 volte andando a Madrid e per altrettante volte prendendo la via di Barcellona (42%). Senza considerare l'egemonia iberica nell'ultimo Europeo ed il Mondiale in Sudafrica vinti dalle furie rosse e che, in questa stagione, Chelsea e Bayern Monaco permettendo, ancora una volta si prospettano i Blancos e gli azulgrana sfidarsi direttamente nel derby più importante, nel ‘Clasico' della finalissima all'Allianz Arena  che assumerebbe attese epiche per una supersfida senza eguali.

Italia, incubo Furie Rosse – Non si possono dormire nemmeno sogni tranquilli in vista degli impegni della Nazionale. Se tra i club del Vecchio Continente, quelli della Liga stanno facendo la parte del padrone assoluto e despota, anche per i prossimi Europei e per i Mondiali in Brasile, la sfida appare – oggi – impari. In Polonia e Ukraina, le Furie Rosse partiranno con i favori del pronostico, campioni europei in carica e, sfortuna vuole, saranno gli avversari dell'Italia di Prandelli già dalle prime battute.
La formazione azzurra non è stata certamente fortunata nel sorteggio di Euro 2012 a Kiev e gli uomini di Prandelli si ritroveranno come avversari proprio la Spagna di Vicente Del Bosque, campione del Mondo e fautrice dell’ultima nostra eliminazione in un Europeo. Era il  2008 e alla guida della Nazionale c’era Roberto Donadoni, dopo lo 0-0 nei tempi regolamentari gli iberici vinsero ai rigori aggiudicandosi poi il titolo in finale contro la Germania. Non proprio un inizio tra i più semplici, e già si attende con ansia la data del prossimo 10 giugno quando gli Azzurri affronteranno i campioni uscenti. L’Italia, infatti, giocherà la prima partita ad Euro 2012 in quel di Danzica, in un debutto delicato contro la Spagna il 10 giugno che potrebbe da subito segnare – in bene o in male – il destino europeo di Prandelli a i suoi ragazzi.
Il secondo incontro si disputerà contro la Croazia, il 14 giugno, a Poznan e in chiusura, la sfida contro il Trap e la sua Irlanda, sempre a Poznan, il 18.