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L’eterno Luca Toni brinda ai 300 gol in carriera (video/foto)

Vent’anni fa con la maglia del Modena in serie C1 siglava la sua prima rete da professionista. Poi le avventure a Palermo, a Firenze, a Monaco, la Roma, la Juventus e, oggi, il Verona. Passando dalla Nazionale, e dal Mondiale 2006. Sempre a suon di gol.
A cura di Alessio Pediglieri
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Eterno. Forse è questo l'appellativo più adatto ad uno dei più longevi e produttivi attaccanti della storia recente del nostro calcio. Il primo gol, Luca Toni lo segnò tra i professionisti vent'anni fa, il numero 300 lo ha regalato ai suoi nuovi tifosi veneti contro l'Udinese, nel successo degli scaligeri contro i friulani. A suggellare un'incredibile carriera che non sembra conoscere fine. Malgrado alti e bassi, problemi e flessioni sia nella vita privata (con il dramma della prematura morte del figlioletto nel 2012) sia in quella professionale (con le parentesi da dimenticare di Roma e Juventus). Per  Luca Toni, campione del Mondo 2006, oggi è un giorno di festa ottenendo dal mondo del pallone parte di ciò che lui ha regalato attraverso sacrifici e rinunce. E scelte difficili, come quando accettò l'avventura nel Bayern Monaco, in Germania, dove riuscì a dimostrare il proprio valore conquistando la Bundesliga. Una parentesi estera che gli ha permesso di acquisire ulteriori qualità che oggi sta mettendo a disposizione dell'Hellas Verona, restando tra i migliori bomber di sempre.

Da Modena a Verona: 300 gol in 20 anni di carriera. Vent'anni dopo, Luca Toni ha festeggiato  il gol numero 300. Sportivamente parlando, una vita. La prima volta fu quando Luca Toni giocava nel Modena in C1, a due passi da casa, la piccola Pavullo nel Frignano. Oggi pomeriggio è arrivato, ancora in periferia, al Friuli il gol 300.Con una rete "alla Toni" che ha il valore di riportare a galla la propria squadra e trascinarla poi al successo. "Alla Toni" perchè è un gol voluto, difeso, cercato:  Christodoulopoulos lo serve in mezzo all'area, lui protegge il pallone, si gira verso sinistra e fa partire un mancino imprendibile per Karnezis: gol. Tutti ad applaudirlo, a festeggiarlo e d'improvviso una maglietta che ricorda il traguardo raggiunto: "300 gol, menga poc" (300 gol, mica pochi).

[18:50:15] Maurizio De Santis:

Da sempre il ‘tu' al gol. Capocannoniere della serie A nel 2005-2006 con la Fiorentina, della B nel 2003-2004 con il Palermo, Scarpa d'oro nel 2006, della Bundesliga e della Coppa Uefa nel 2007-2008 con il Bayern, 16 gol in azzurro. Queste le medaglie sul petto d Luca Toni che da oggi ha un nuovo record da segnare nel suo personale palmares: i 300 gol da professionista. "Volevo fare gol oggi, speravo fosse importante. Sono riuscito ad arrivare a 300 tra i professionisti, ora proverò a fare un pò di beneficenza e spero che i miei tifosi possano aiutarci".

Uomo gol e uomo squadra. Gol a cui Toni ha sempre dato del tu, in ogni modo: di testa, di destro, di sinistro, di rapina. Insomma, da vero attaccante, bomber completo, forte di testa, alto tanto che riesce a sorprendere per il controllo agile del pallone anche quando questo è a terra. Un giocatore che riesce a fare reparto da solo ma che ovunque sia andato a giocare ha sempre fatto gruppo. Perché Luca Toni è uno di quei giocatori che sa cosa significa fare gavetta, saper aspettare il momento opportuno, sfruttarlo senza montarsi la testa. Sa cosa significa affidarsi agli altri e contare sugli altri perché è arrivato al successo dopo tanti sacrifici, a 27 anni suonati, grazie al Palermo. Dove è sbocciato come atleta e uomo-gol. Da lì il salto verso la Fiorentina dvoe conquista la Fiesole: 47 gol in 67 gare, immenso. E' il periodo più bello perchè viene coronato dal titolo mondiale del 2006, la consacrazione sportiva per eccellenza.

Il Bayern, la Roma, la Juve. Dalla notte di Berlino c'è una seconda svolta in carriera: Luca Toni lascia l'Italia e la Serie A e malgrado una serie infinita di proposte da vari club italiani decide per la via più difficile, la scelta che può portargli gloria o disfatta: l'estero. Così accetta la proposta del Bayern Monaco e approda in Bundesliga. Dove continua a giocare ad alti livelli e a segnare. Con i bavaresi vincerà anche il campionato, dimostrando di essere un giocatore di livello internazionale. E' l'ultima scintilla per il salto di qualità definitivo, quello che lo porta nei top club. Il ritorno in Italia, infatti è di quelli importanti, ingaggiato dalla Roma. Dove però conosce le prime difficoltà: fa fatica ad ambientarsi, a ritrovare continuità nelle proprie prestazioni, ma non molla.

Il ritorno alla felicità. Tanto che dalla capitale viene chiamato per l'immediato riscatto dalla Juventus, dove però, ancora una volta, non riesce a emergere, tanto che sembra essere arrivato al punto discendente della propria parabola calcistica. E' il 2012, malgrado lo scudetto conquistato con i bianconeri, Luca Toni decide di togliere il disturbo in un gruppo in cui non si è sentito protagonista. Non è abituato a prendersi meriti che non ha e così opta per la seconda avventura all'estero, partendo per Dubai che di solito equivale all'inverno del calcio dei campioni che furono. La carriera sembra finita, ma c'è ancora spazio per un ultimo tentativo e quando Firenze lo richiama a sè, Toni lascia tutto e si fionda in riva all'Arno. Toni torna e segna otto reti in 27 gare. Dal 2013-2014 una nuova maglia e una nuova avventura: Verona e Toni trova una nuova casa sull'Adige dove ritrova la voglia di giocare, il feeling con il gol e l'amore di un pubblico che lo ricambia. In 49 partite segna la bellezza di 25 reti, una media dei tempi migliori

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