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L’Entella sogna la Serie A e pensa a Cassano

Il club ligure potrebbe prendere Cassano nel mercato di gennaio. Il calciatore da mesi è stato messo fuori rosa dalla Sampdoria.
A cura di Alessio Morra
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Cassano lascia il calcio? Assolutamente no. Da qualche giorno si parla di un possibile ritiro di Antonio Cassano, che dalla scorsa estate vive da separato in casa alla Sampdoria, ma in realtà non è così. L’ex calciatore di Roma, Milan e Real Madrid nel mercato di gennaio potrebbe trasferirsi all’Entella, ambiziosa squadra ligure che sogna di qualificarsi per i playoff di Serie B. La trattativa ufficialmente ancora non è iniziata, ma i primi sondaggi sono già partiti e Cassano sembra disposto a scendere in Serie B.

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L’Entella ha 29 punti ed occupa l’ottavo posto in classifica, l’ultimo che dà la possibilità di disputare i playoff a fine campionato. Questo traguardo i liguri lo hanno perso per un soffio, all’ultima giornata, l’anno scorso e quest’anno non voglio ripetere l’impresa. La squadra guidata da Roberto Breda è ostica, difficile da battere, ma in rosa manca un giocatore di qualità. E questo potrebbe essere proprio Cassano, che però se vorrà giocare con l’Entella dovrà ridursi in modo notevolissimo l’ingaggio. Di sicuro con questa squadra il trentaquattrenne calciatore si sentirebbe il leader, il simbolo e il grande protagonista. E con l’Entella potrebbe magari tentare di ritornare in grande stile in Serie A. E magari con una squadra piccola Cassano potrebbe chiudere in bellezza la sua carriera.

Il barese sta vivendo una parte finale della carriera davvero molto complicata. FantAntonio è sempre stato abituato alle montagne russe. L’esplosione con il Bari, la gloria con la Roma, la difficile convivenza con Totti, poi il passaggio al Real Madrid, con cui vinse la Liga ma giocò poco e finì male anche con Capello, poi il ritorno in Italia. Prima la Sampdoria, poi il Milan e poi l’Inter prima del grande rilancio al Parma. Con Donadoni riuscì a riconquistare l’azzurro e giocò anche i Mondiali nel 2014. Poi l’addio agli emiliani, sei mesi di inattività prima del ritorno in blucerchiato.

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