L’arbitro Ceccarini su Juve-Inter del ’98: “Su Ronaldo non era rigore”
26 Aprile 1998. É la quartultima giornata di campionato. A Torino si sfidano la Juventus e l’Inter, le squadre che si stanno giocando lo Scudetto. La Juve di Lippi e Del Piero contro l’Inter di Simoni e il ‘Fenomeno’ Ronaldo. Del Piero segna nel primo tempo un gol dei suoi e indirizza i bianconeri verso il titolo. Nella ripresa Mark Iuliano blocca Ronaldo, per tutti con le cattive ma non per l’arbitro Piero Ceccarini di Livorno. Simoni viene espulso, la Juve vince 1-0 (I bianconeri dopo due settimane festeggiaranno l’ennesimo scudetto). Nei giorni successivi a quella partita addirittura in prima serata su un canale televisivo nazionale viene dedicato uno speciale per parlare del ‘fattaccio’, cioè del rigore che l’arbitro Ceccarini non ha assegnato. Sono passati quasi diciotto anni, ma quel fallo di Iuliano su Ronaldo, ufficialmente presunto perché non fischiato, è ancora un ricordo ben fisso nella mente di tanti interisti e di Gigi Simoni, che anche recentemente ha ricordato quell’episodio in più di un’intervista.
Oggi a distanza di oltre tre lustri Ceccarini, in un’intervista a ‘Il Tirreno’, per la prima volta ha parlato di quell’episodio e ha risposto all’ex tecnico dei nerazzurri: “Simoni mi tira sempre in ballo nelle sue mille interviste, mi attacca e dice cose da querela. Per me è patetico. Mi fa ridere quando dice che gli ho rovinato la carriera, io non gli ho tolto nulla: la stagione successiva era ancora all’Inter, solo che venne esonerato, certamente non per colpa mia. Tornassi indietro, non darei quel rigore neanche sotto tortura. Dalle immagini si vede chiaramente che Ronaldo va su Iuliano, non viceversa, lo juventino cade infatti all’indietro, dato che riceve un corpo in corsa. Io ero in campo, a pochi metri. E ricordo tutto. A Pagliuca dissi che, nel basket, sarebbe stato un fallo di sfondamento. Forse avrei dovuto fischiare una punizione a favore della Juventus”. Ceccarini, finalmente, ha detto la sua. Ma adesso si attende una replica da parte di Simoni, e forse pure di Moratti che più di una volta ha ricordato il celeberrimo fallo.