L’addio al calcio di Milito: “Genoa e Inter, non vi dimenticherò mai”
L'Argentina, l'Italia e poi il ritorno in patria per la standing ovation all'interno del ‘Cilindro' che lo ha omaggiato come si fa coi grandi calciatori. Diego Milito, il ‘principe' del gol ha chiuso ufficialmente la sua carriera con la gara di addio che il Racing e i tifosi gli hanno organizzato in una cornice colorata di bianco e d'azzurro, tra applausi sinceri e cori d'incoraggiamento per il bomber che ha fatto sognare il pubblico dei due mondi, dal Sudamerica fino alla Serie A tricolore. Genoa e poi Milano, sponda interista, si sono strette in un abbraccio ideale, carico d'affetto e di tenera tristezza ma col cuore ricolmo di gioia per uno dei più forti giocatori al mondo.
"Me ne vado realizzando il mio sogno, lasciare il calcio con addosso la maglietta del Racing", ha ammesso Milito che ha ringraziato tutti per la bellissima coreografia e una serata eccezionale. Nelle parole del ‘principe' c'è stato un posto speciale anche per gli amici italiani, quelli che gli sono stati sempre accanto nella sua avventura prima con la casacca del Genoa e poi di quell'Inter con la quale è arrivato sul tetto più alto d'Europa con la conquista della Champions League. "In un giorno come questo non posso non ricordare la gente e i tifosi nerazzurri. A Milano ho vissuto momenti bellissimi"… come quel gol da urlo, il suo urlo, che sancì l'acme del trionfo di Mourinho e di un gruppo costruito per vincere tutto.
Occhi lucidi per la commozione, voce rotta dall'emozione. Milito prende fiato, si fa forza. Accanto a sé ha tutta la sua famiglia (il fratello allenatore, genitori, moglie, figli), davanti a sé c'è tutto il pubblico accorso nel ‘Cilindro' di Avellaneda. Diego non dimentica, le sue frasi sono come dolci carezze quando ricorda la sua esperienza in liguria, con lo stemma del Grifone addosso. "Il Genoa mi ha portato in Europa facendomi conoscere al grande calcio – ha aggiunto Milito -, i suoi tifosi mi hanno trattato sempre benissimo. Con il Saragozza ho potuto anche giocare in campionato bellissimo come la Liga". Cosa farà adesso? Allenatore, forse. Per adesso lascia che la nostalgia che l'assale e quel senso di non ritorno che toglie il fiato scivolino via insieme alle lacrime. Buena suerte, Milito.