L’Academy dell’Arsenal boccia Brooklyn, figlio di Beckham

"Brooklyn si vergogna di me", confessò poche settimane fa David Beckham in un'intervista. Quindici anni, è un adolescente con un nome pesante sulle spalle soprattutto se hai un padre che è stata una stella della Premier, dell'Inghilterra e del calcio internazionale. Tutti si aspettano che anche il tuo calcio sia perfetto, letale, quasi magico abbastanza camminare sulle orme del genitore che da Manchester (sponda United) fino a Parigi ha incantato mezzo mondo con le traiettorie impossibili disegnate su punizione, da calcio d'angolo, con assist perfetti e da manuale. All'Arsenal, nel settore giovanile che deve fornire talenti ai Gunners della prima squadra, la pensano diversamente: e allora capita di essere bocciato pur avendo talento.
A Brooklyn, il maggiore dell'ex 7 dei red devils è successo proprio quando credeva che la strada ormai fosse tracciata: dall'Under 16 all'Under 18 dei londinesi il passo è stato breve. E' fatta pensava, non era così: quella chiamata era arrivata anzitutto per colmare lacune in rosa causate (molti ragazzi erano in Qatar per un torneo) lo staff tecnico responsabile dell'Academy (laddove ‘studiano' anche i fratelli Cruz e Romeo) non lo ha ritenuto idoneo a continuare l'esperienza nel settore giovanile. Niente borsa di studio biennale, la sua avventura all'Arsenal si chiuderà a fine stagione (come raccontato dal Daily Mail). E' bravo ma non troppo. Il ragazzo ha ottime qualità, farà strada ma ha ancora bisogno di crescere e strutturare il fisico per resistere agli urti dei marcatori (come quelli della vita). Respinto, sarà per un'altra volta e da qualche altra parte.
Che botta per il giovanotto che – secondo il racconto di papà – scende dall'auto un po' prima d'arrivare a scuola perché preferisce arrivarvi a piedi e da solo, senza la presenza ingombrante dell'ex calciatore. Cosa farà adesso? Secondo i tabloid la delusione potrebbe spingerlo anche ad abbandonare per sempre il calcio. Continuerà a paraticarlo ma sarà solo per gioco, un divertimento. Tra amici – quelli veri – nessuno s'aspetta che tu faccia per forza magie.