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L’abbraccio di Cristiano Ronaldo a Buffon: “Perdoname”

In mixed zone CR7 passa accanto al portiere della Juventus, arrabbiato e deluso per la sconfitta su rigore beffa al 98°, lo saluta, gli sussurra parole di conforto e lo abbraccia calorosamente.
A cura di Maurizio De Santis
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"Perdoname", dice Cristiano Ronaldo richiamando l'attenzione. Gigi Buffon è in mixed zone e sta rispondendo alle domande dei giornalisti. Rabbia e adrenalina tracimano dalle parole del portiere che allo stadio come in diretta tv attacca in maniera furiosa il direttore di gara, Oliver, per quel rigore concesso al 95°che ha indirizzato le sorti della qualificazione alla semifinale di Champions. Cristiano Ronaldo, autore del gol che ha scacciato i cattivi pensieri di una partita pessima da parte dei blancos ma esaltante per la Juventus capace di pareggiare i conti con l'andata (0-3), passa accanto al portiere espulso per proteste e lo abbraccia.

Nel bene e nel male CR7 ha lasciato il segno sul doppio confronto coi bianconeri: a Torino conquistò la scena e meritò la standing ovation segnando una doppietta impreziosita da quella rovesciata che fa parte della storia del calcio; al Bernabeu – che è casa sua – è invece apparso l'ombra del campione che ‘tremare il mondo fa' con un'accelerazione delle sue oppure una prodezza balistica a metà tra tecnica sopraffina e potenza allenata in palestra. Poi, però, va sul dischetto e con freddezza sigla il penalty decisivo senza lasciarsi intimorire dagli sguardi in cagnesco degli avversari, scrollando di dosso la pressione con uno sbuffo – come si fa col ricciolo che ti cade sulla fronte.

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"Perdoname", dice la stella portoghese all'avversario arrabbiato e sconfitto che parla alle tv. Non è un modo di scusarsi… e di cosa poi? Però lo sa anche che lui che vincere in quel modo – per quanto si possa essere pro o contro la decisione del direttore di gara, per quanto si possa spaccare il capello in quattro e fare le pulci alla moviola e alla postura di Benatia – non è da Real. E che alla sua squadra – poco Real – è andata bene, cavandosela per il rotto della cuffia. "Perdoname" e poi abbraccia Buffon con affetto. Con ogni probabilità è l'ultimo ufficiale, di campo (come si direbbe in gergo) poiché il numero della Juventus l'anno prossimo quasi sicuramente non sarà più sul rettangolo verde da atleta. Peccato sia scivolato sui titoli di coda, su quegli insulti all'arbitro "che non capisce un cazzo" definito "immondizia umana". Niente applausi, buio in sala. Può bastare.

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