video suggerito
video suggerito

Kun Aguero, bomber de Oro del calciomercato (VIDEO/FOTO)

Il City si è imposto nel derby contro l’United grazie ad un gol del Kun, Aguero. L’argentino predestinato del pallone, genero di Maradona, recordman assoluto in patria, sul tetto d’Europa con l’Atletico Madrid e della Premier con i Citizens. Storia di un ragazzo normale, fenomeno del calcio.
A cura di Alessio Pediglieri
54 CONDIVISIONI
Video thumbnail
aguero in azione

L'unica nota stonata nella stagione di Sergio Aguero è che con la maglia del Manchester City ha già concluso la sua avventura europea senza poter mettere ulteriormente in mostra tutta la propria classe. Eliminato anzitempo dalla Champions League senza poter giocarsi nemmeno le chances in Europa League, il club di Mancini ha dovuto accontentarsi degli scenari patrii suddivisi tra Premier e Fa Cup. Così, anche il ‘Kun' si è dovuto adattare e nell'ultimo derby di Manchester, contro lo United, ne ha approfittato per segnare il gol-partita con cui i Citizens si sono imposti all'Old Trafford per 2-1. Un'autentica perla, siglata poco dopo essere entrato nell'ultimo scorcio di partita che ha confermato l'immensa classe dell'argentino.

Dall'esordio record all'Independiente ai successi con Atletico e City – Da piccolo divorava i cartoni animati in televisione, soprattutto la serie di "Kum Kum il cavernicolo" tanto che le cronache raccontano che al piccolo Sergio venne affibbiato un nome molto particolare, "el Kun" proprio in onore di quei disegni. Da quel momento, quel soprannome ha accompagnato Aguero per il resto della sua vita personale e professionale, trasformandolo in un vero e proprio marchio di fabbrica. Dopotutto, il ‘Kun' è da sempre un predestinato del pallone. Sin dai suoi esordi con la maglia dell'Independiente in patria, il giovane Aguero ha subito fatto parlare di sè, bruciando tappe e aspettative: esordisce a 15 anni e 35 giorni nella Prima Divisione argentina superando il record di Maradona e diventando il più giovane giocatore ad esordire in campionato. Prima, poi seconda punta, forte fisicamente, dai buoni piedi e il gusto per il dribbling in area di rigore. Queste le principali qualità del giovane talento argentino che non passano inosservate. Tanto che la sua parentesi in Sudamerica finisce presto. Così, arriva lo sbarco in Europa, alla corte di Spagna di un Atletico Madrid che decise di prendersi carico di quel giovane e ancora inespresso talento. Con la maglia biancorossa, Aguero lascerà altrettanti segni indelebili. In Spagna gioca per cinque stagioni inanellando 175 presenze e segnando 74 gol. La sua stella è un crescendo esemplare. Nell'Atletico forma una coppia offensiva devastante al fianco di Diego Forlan. Con l'uruguagio, l'argentino è protagonista assoluto nella sua quarta stagione spagnola, 2009-2010, dove conduce per mano l'Atletico alla vittoria europea in Europa League sul Fulham. Erano 36 anni che l'Atletico non si imponeva fuori dalle mura patrie e il successo continentale consegna al calcio un nuovo talento assoluto. Aguero, che rinnoverà con l'Atletico fino al 2014 per poi chiedere di essere ceduto non per fini economici ma semplicemente per nuovi stimoli e traguardi professionali al City, metterà la firma con un gol anche sulla Supercoppa europea che gli spagnoli vincono sull'Inter per 2-0. E' l'ultimo atto madrileno, poi l'avventura parla inglese. Al Manchester arriva da assoluto campione.Ha già dimostrato di essere un giocatore internazionale, ha già vinto e in Premier si riconferma dal primo anno: il City tornerà infatti al successo anche grazie ai gol del Kun. Un gol in particolare, quello segnato nell'ultima gara di campionato, siglato al 94′ minuto che consegna ai Citizens il primo posto e il successo in Premier dopo 44 anni di attesa. Tra i tanti problemi in attacco che Mancini dovrà affrontare e gestire, il ‘Kun' si ritaglierà sempre un primo posto per professionalità e serietà. L'arrivo di Dzeko, richiesto esplicitamente da Mancini, non ne condiziona il rendimento, né gli alti e bassi di Balotelli o i colpi di testa di Carlitos Tevez. Aguero è ciò che si suol dire un professionista a 360 gradi: parla poco, fa una vita da atleta e rende molto in campo (57 presenze e 32 reti, la media attuale con i Citizens).

Un ragazzo tutto… d'Oro – Ha solo 25 anni, il Kun, ma è un veterano del calcio internazionale. Se nei club ha saputo sempre distinguersi sia in Sud America che in Europa, non è da meno in Nazionale. E mai attraverso scorciatoie. Lui è famoso anche per essere diventato il genero di Diego Armando Maradona, El Pibe de Oro, non uno qualunque legandosi sentimentalmente con Giannina, la secondogenita del Pibe. Ma mai ha approfittato di questo status particolare per ritagliarsi un posto al sole. Nemmeno in nazionale, dove Aguero ha fatto tutta la trafila dall'Under 16 fino a quella maggiore, attraverso l'Under 20 e la Nazionale Olimpica, dove oramai è anche lì un punto di riferimento essenziale. Vincendo. Vincendo l'oro alle Olimpiadi del 2008 a Pechino, dopo aver vinto due ori ai Mondiali Under 20 nel 205 e nel 2007. Pur avendo fatto diventare nonno El Pibe de Oro, con la nascita nel 2009 di Beniamino, il Kun non sfrutta mai la propria posizione, nemmeno quando Diego Maradona diventa il ct dell'Argentina. Sempre si guadagna il posto, sempre si mette a servizio della squadra in cui milita, Selezione o club che sia. Bravo, serio e professionale. Malgrado la giovane età non vive la sua avventura nel calcio come un protagonista ad ogni costo. La sua vita privata scorre tranquilla malgrado la notorietà e si permette, quasi sottovoce, di partecipare anche a qualche evento particolare come i camei in alcuni videoclip musicali: nel 2008 ha preso parte a una canzone intitolata proprio "Kun Aguero" e un'altra cantata insieme a Diego Armando Maradona intitolata "Dalma y Giannina son mi inspiración", dedicata proprio alle figlie del Pibe de Oro. Ed è pagato bene, anzi benissimo. Con i suoi 10,8 milioni di euro al City, non a caso è tra i 5 calciatori più pagati al mondo ma questo non lo distoglie dai suoi obiettivi.

L'antitesi di Tevez e Balotelli – Tanto che ad oggi è sempre in prima fila sui taccuini dei principali osservatori internazionali. Il City, malgrado una stagione a dir poco fallimentare, ha pensato di ristrutturare il proprio organico modificando eventuali obiettivi. La dirigenza qatariota ha addirittura messo in discussione mister Mancini, Carlos Tevez e mezza squadra. Malgrado l'investimento fatto, ha ridato al nostro calcio un o come Balotelli, ingovernabile in Premier League e in estate è probabile la partenza di Dzeko. Mai è stato discusso Aguero, autentico beniamino del pubblico che ha passato indenne le mareggiate causate dai compagni di reparto. Il motivo è chiaro: il Kun è il perfetto calciatore che ogni allenatore vorrebbe avere. E che pian piano sta ancora crescendo dimostrando margini di miglioramento che ad oggi non ammettono limiti, restando un desiderio (proibito) di calciomercato dei maggiori club al mondo. Aguero non si muoverà dal City se non per una follia, economica e sportiva. A Manchester oggi, dicono che è incedibile, eppure puntualmente il suo nome torna nelle principali trattative di mercato. Dopotutto averlo in squadra significa vincere. Chiedere al Manchester United nell'ultimo derby, se si ha qualche perplessità.

54 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views