Koulibaly, nel ricorso contro la squalifica anche la radiocronaca Rai di Collovati
L’espulsione di Kalidou Koulibaly nell’ultimo match del ‘Boxing Day’ tra Inter e Napoli è costata al senegalese due turni di squalifica. Il centrale era stato ammonito per un fallo su Politano e poi si era preso il rosso per un applauso. L’arbitro Mazzoleni ha ritenuto che quell’applauso fosse riferito a lui e ha estratto il cartellino più pesante. Il giocatore e i compagni di squadra dissero che quell’applauso ironico era riferito ai tifosi che lo stavano offendendo da troppi minuti con ululati razzisti. E per questo il Napoli ha presentato ricorso e spera di cancellare il secondo turno di squalifica inserendo nella memoria difensiva anche il commento di Radio Rai.
Il commento di Collovati nella memoria difensiva del Napoli
Venerdì 18 gennaio, alle ore 13.30, presso la sede della Corte sportiva d’appello della FIGC verrà discusso il ricorso del Napoli per la squalifica di Koulibaly. A Roma ci saranno anche Koulibaly e De Laurentiis, ma non Mazzoleni. Il Napoli è fiducioso e crede che la squalifica sarà dimezzata. Il presidente ha voluto far inserire nella memoria difensiva il file della radiocronaca Radio Rai, con il commento di Giulio Delfino e Fulvio Collovati che in diretta aveva, motivando, contestato la decisione dell’arbitro Mazzoleni. Se il ricorso verrà accolto Koulibaly sarà in campo contro la Lazio, in caso contrario sconterà il secondo e ultimo turno di squalifica.
Cosa aveva detto Collavati durante Inter-Napoli
Quando Koulibaly dopo l’espulsione lascia il campo il giornalista Giulio Delfino dice: "No… che brutta cosa, cori razzisti. E' incredibile, inaccettabile. L'avete sentito tutti, non è che stiamo facendo la morale a qualcuno ma secondo me il gioco andava fermato". Gli fa eco l’ex difensore, campione del mondo nel 1982, che contesta la decisione del fischietto bergamasco: "Mazzoleni qui ha sbagliato di grosso, è un errore clamoroso. Perché non ha applaudito la sua decisione di ammonirlo ma è stato un gesto nei confronti degli imbecilli che urlavano quei cori”.