Kokorin e Mamaev: due mesi di carcere duro, ma rischiano fino a 7 anni
Alla fine l'hanno pagata cara la sciocchezza durante il ritiro della Nazionale russa: spinte, schiaffi e una sedia addosso ad un funzionario del governo in un locale pubblico. Il tutto ripreso dall'occhio delle telecamere di sicurezza che li hanno inchiodati: Kokorin e Mamaev sono finiti in carcere, in attesa di giudizio, col rischio di scontare fino a 7 anni di reclusione.
I due calciatori, ubriachi di prima mattina, rischiano fino a 7 anni di carcere. Intanto, in attesa del giudizio definitivo, si faranno due mesi in prigione per decisione dei giudici. E' stata una misura preventiva influenzata dal fatto che entrambi potrebbero anche scappare. Nonostante le richieste di entrambi che avevano promosso attraverso i propri legali sia la libertà vigilata che una uscita su cauzione, i giudici hanno rifiutato.
Licenziamento dai rispettivi club
Ovviamente intransigente anche lo Zenit, la squadra di Kokorin, che non ha ancora specificato qualche sarà la punizione verso il suo attaccante, anche se la sensazione sia il licenziamento. Le parole ufficiali rilasciate dal club sono state perentorie: "Ci vergogniamo per quanto accaduto. Ci sarà una punizione per il giocatore, ma non è necessario parlarne". Il Krasnodar ci è andato più duro, specificando che il contratto di Mamaev verrà rescisso a qualsiasi costo e senza ripensamenti: "Ciò che abbiamo visto nel video è oltraggioso, stiamo studiando le modalità per rompere l'accordo".
Il rischio della condanna a 7 anni di carcere
Intanto si sta anche valutando quale sia la punizione cui vanno incontro i due giocatori dal punto di vista della giustizia ordinaria e la situazione potrebbe farsi decisamente pesante. Intanto Kokorin e Mamaev sono già finiti nella sezione 2 del carcere di nel carcere di Butyrka, a Mosca isolati, senza poter parlare tra loro o con gli altri detenuti.
In base all’articolo 116 del codice penale della Federazione Russa, i due calciatori rischiano fino a due anni di reclusione per l’aggressione in un locale pubblico mentre per i “danni alla salute”, art. 112, recati al malcapitato rischiano fino a 5 anni di carcere.