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Kiraly, il portiere in pigiama, si ritira dalla Nazionale ungherese

Il 40enne portiere magiaro ha detto addio alla Nazionale dopo aver giocato il suo ultimo Europeo in cui ha strappato il record di anzianità a Lothar Matthaeus.
A cura di Alessio Pediglieri
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I pantaloni della tuta non sventoleranno più tra i pali in difesa della nazionale ungherese: Gabor Kiraly, lo storico portiere dell'Ungheria, ha dato l'addio alla nazionale. E lo ha fatto dopo un Europeo in cui sia lui che la rappresentativa del suo Paese si sono difesi più che dignitosamente all'interno della kermesse continentale. A 40 anni, certi impegni così serrati non può più permetterseli e ha deciso di salutare l'Ungheria dedicando gli ultimi anni della sua lunghissima carriera alla sua squadra di club, l'Haladas Szombathelyi.

In Ungheria è un vero e proprio mito: 107 presenze con la maglia della Nazionale e quella sua particolarissima tuta grigia, quasi un pigiama, indossata sempre che lo ha reso un personaggio unico nel mondo del tifo magiaro. Agli scorsi Europei Kiraly ha anche battuto un record, diventando il giocatore più anziano ad essere sceso in campo in una competizione continentale  con 40 anni e 82 giorni. Un ultimo primato tolto ad un'icona del calcio internazionale, l'ex interista Lothar Matthaeus, che ad Euro 2000 giocò in Germania-Portogallo quando aveva 39 anni e 91 giorni. Un ultimo sgarbo per non farsi dimenticare tanto facilmente e per entrare – non solo per quei pantaloni fuori moda – nella storia e negli annali del calcio mondiale.

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Kiraly in patria è un autentico mito, un'icona che non tramonta mai anche perché ha saputo legare il proprio nome e la propria figura ad una vita dentro e fuori dal campo non certo ortodosse. Dal 1996 indossa una tuta di una taglia almeno più grande, mai pantaloncini corti o altro. In allenamento, prima, dopo e durante le partite la stessa tutona oramai definita un vero e proprio "pigiamone" il cui utilizzo ha origini lontane, quasi epiche.

Si narra che in principio i pantaloni della tuta erano neri, ma la mamma non riuscì a consegnarglieli puliti in tempo per una partita e Kiraly decise per il grigio: l’Haladas, club in cui giocava al tempo, vinse le successive otto partite e per scaramanzia il portiere non cambiò più colore. Da allora quei pantaloni fanno storcere il naso agli esteti ma faranno impazzire tanti tifosi anche in Francia che di Kiraly sono autentici adoratori.

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