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Kanoutè: “Una vita francese non ha più valore di quella di un bambino palestinese”

L’ex attaccante del Siviglia ha voluto parlare degli attentati di Parigi: “Quello che è successo è un disastro, ma queste cose accadono ogni giorno nel mondo. L’Islam è una religione di pace e ci chiede di vivere in pace con tutti. Il 99% dei musulmani non accetta queste atrocità”.
A cura di Alessio Morra
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Venerdì scorso Parigi è stata attaccata; da quel giorno gli abitanti di quella meravigliosa città vivono nel terrore, come tutta la Francia. Delle tristi vicende accadute in quella maledetta notte e delle conseguenze che ne sono seguite hanno parlato anche due campioni del mondo come Thierry Henry e Lilian Thuram, che come sempre ha espresso le sue opinioni senza filtri. Di ciò che è accaduto a Parigi ha voluto parlare anche l’ex attaccante del Siviglia Frederic Kanouté che a ‘Onda cero’ ha dichiarato: “Quello che è successo è un disastro, ma queste cose accadono ogni giorno in altre parti del mondo. Una vita francese non ha più valore di quella di un bambino palestinese. In Europa tutti simpatizzano se succede qualcosa. Se accade fuori, che si ammazzino tra di loro…”.

Kanouté, convertitosi all’Islam quando aveva vent’anni – ai tempi del Siviglia si rifiutò di indossare il marchio dello sponsor del club andaluso sulla sua maglia, che era il marchio di una nota agenzia di scommesse inglese, e nel 2008 dopo un gol in Coppa del Re mostrò una maglia con la scritta ‘Palestina’ in supporto alla causa palestinese, ha parlato della sua religione e ha condannato fortemente ciò che è accaduto nella capitale francese: “L’Islam è una religione di pace e ci chiede di vivere in pace con tutti. Il 99% dei musulmani non accetta queste atrocità, sono persone pacifiche che vogliono vivere in pace con chiunque”.

L’ex attaccante, che ha giocato anche in Cina e in Inghilterra, cresciuto nei sobborghi di Lione, ha parlato anche del terrorismo e dei problemi sociali della Francia: “In Francia ci sono problemi sociali da molti anni. Dei ragazzi che hanno 18 o 20 anni e che non hanno una buona istruzione, possono essere attratti da questi fanatici. I problemi in Francia sono sociali, non religiosi.Questa gente hanno dimostrato di essere nemici di tutti il mondo, uccidono persone indipendentemente dal colore e dalla religione. Questa è un’enorme tragedia e sono vicino alle famiglie delle vittime”.

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