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Kakà: “Il Milan mi manca sempre”

Il brasiliano torna a parlare della sua ex squadra rossonera e considera più che buono il lavoro di Pippo Inzaghi: 2-3 anni e il Milan tornerà competitivo in Italia e in Europa.
A cura di Marco Beltrami
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E' un legame indissolubile quello tra Ricardo Kakà e il Milan. Il fantasista brasiliano attualmente in forza all'Orlando City non ha dimenticato le due esperienze in rossonero: la prima dal 2003 al 2009 che gli ha permesso di vincere praticamente tutto, e la seconda nella scorsa stagione, in cui ha provato a risollevare le sorti del club milanese. Kakà nonostante l'addio e l'approdo in Mls, non ha dimenticato il Milan facendo il punto anche sulle differenze tra le due esperienze a Milanello: "La saudade per il Milan non mi passerà mai. Avere l’opportunità di poterci rigiocare, anche se per un solo campionato e con tutto quello che ho vissuto in quella società, mi ha reso davvero felice. Certo ho trovato giocatori diversi. Che cosa mancava a quella squadra? I punti, insomma la continuità dei risultati. Facevamo delle belle partite, come contro il Barcellona o le due contro la Juve. Poi però alla fine mancava sempre qualcosa. L'addio? Al termine del campionato avevo anticipato a Galliani che dovevo rientrare in Brasile per risolvere un po' di cose e che poi avrei deciso se tornare. È allora che ho parlato con Orlando e firmato questo accordo. Galliani è stato il primo a sapere. L'ho ringraziato per tutto quello che ha sempre fatto per me".

Impossibile non spendere parole per il Milan attuale e per il lavoro del suo ex compagno di squadra Pippo Inzaghi: "Pippo è uno che ama il calcio e vive per il calcio. Per me ha percorso la strada giusta. Un anno con gli Allievi, uno con la Primavera. Poi è venuto il momento di prendere in mano una squadra ed è capitato il Milan. E' una stagione di sofferenza. Ma io sono ottimista: due o tre anni di sacrifici e poi ripartiremo. Dobbiamo prendere l’esempio della Juve".

In conclusione una battuta sulla sua esperienza all'Orlando City. Iniziata con il botto, segnando il primo gol della storia del club: "Non mi era mai successo di segnare il primo gol nella storia di una squadra: è stato davvero emozionante – ha rivelato in un'intervista a La Gazzetta dello Sport – Beckham mi aveva parlato bene della Mls. Mi diceva che era un campionato bello, che ci si divertiva. Sì, il suo parere è stato importante. Se mi avesse raccontato cose meno positive, probabilmente avrei cambiato idea".

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