17 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Kakà: “Il Milan mi manca sempre”

Il brasiliano torna a parlare della sua ex squadra rossonera e considera più che buono il lavoro di Pippo Inzaghi: 2-3 anni e il Milan tornerà competitivo in Italia e in Europa.
A cura di Marco Beltrami
17 CONDIVISIONI
Immagine

E' un legame indissolubile quello tra Ricardo Kakà e il Milan. Il fantasista brasiliano attualmente in forza all'Orlando City non ha dimenticato le due esperienze in rossonero: la prima dal 2003 al 2009 che gli ha permesso di vincere praticamente tutto, e la seconda nella scorsa stagione, in cui ha provato a risollevare le sorti del club milanese. Kakà nonostante l'addio e l'approdo in Mls, non ha dimenticato il Milan facendo il punto anche sulle differenze tra le due esperienze a Milanello: "La saudade per il Milan non mi passerà mai. Avere l’opportunità di poterci rigiocare, anche se per un solo campionato e con tutto quello che ho vissuto in quella società, mi ha reso davvero felice. Certo ho trovato giocatori diversi. Che cosa mancava a quella squadra? I punti, insomma la continuità dei risultati. Facevamo delle belle partite, come contro il Barcellona o le due contro la Juve. Poi però alla fine mancava sempre qualcosa. L'addio? Al termine del campionato avevo anticipato a Galliani che dovevo rientrare in Brasile per risolvere un po' di cose e che poi avrei deciso se tornare. È allora che ho parlato con Orlando e firmato questo accordo. Galliani è stato il primo a sapere. L'ho ringraziato per tutto quello che ha sempre fatto per me".

Impossibile non spendere parole per il Milan attuale e per il lavoro del suo ex compagno di squadra Pippo Inzaghi: "Pippo è uno che ama il calcio e vive per il calcio. Per me ha percorso la strada giusta. Un anno con gli Allievi, uno con la Primavera. Poi è venuto il momento di prendere in mano una squadra ed è capitato il Milan. E' una stagione di sofferenza. Ma io sono ottimista: due o tre anni di sacrifici e poi ripartiremo. Dobbiamo prendere l’esempio della Juve".

In conclusione una battuta sulla sua esperienza all'Orlando City. Iniziata con il botto, segnando il primo gol della storia del club: "Non mi era mai successo di segnare il primo gol nella storia di una squadra: è stato davvero emozionante – ha rivelato in un'intervista a La Gazzetta dello Sport – Beckham mi aveva parlato bene della Mls. Mi diceva che era un campionato bello, che ci si divertiva. Sì, il suo parere è stato importante. Se mi avesse raccontato cose meno positive, probabilmente avrei cambiato idea".

17 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views