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Juventus, Tardelli piange ancora l’Heysel: “Fummo costretti a giocare dall’Uefa”

A poche ore dal “Derby d’Italia”, un altro doppio ex parla della sfida di San Siro e riapre il capitolo doloroso relativo alla tragica notte del 29 maggio 1985: “Non ho mai sentito mia quella Coppa dei Campioni”.
A cura di Alberto Pucci
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Inter-Juventus non è solo il "big match" dell'ottava giornata di Serie A. E' una sfida che rievoca grandi battaglie calcistiche e indimenticabili protagonisti. Tra questi, anche calciatori che hanno vissuto questi novanta minuti con entrambe le maglie. Da Hernanes a Boninsegna, passando – tra gli altri – dai vari Altobelli, Serena, Roberto Baggio, Vieri e Tardelli. Proprio quest'ultimo, intervistato dal Corriere dello Sport, ha parlato della sua doppia doppia esperienza partendo, però, dalla triste notte dell'Heysel: "Quello è stato il giorno in cui il calcio ha perso – ha dichiarato Tardelli – Io non posso ricordare quella sera, senza pensare alle vittime di quella follia più che al risultato sportivo. Noi sapevamo qualcosa di quello che stava accadendo, ma non tutto. La verità ci fu detta solo dopo la partita. C'erano voci di un morto e davanti allo spogliatoio arrivò anche un padre con un bambino in lacrime. Fummo costretti a giocare dall'Uefa, che non voleva perdere i diritti televisivi. Io non ho mai sentito di aver vinto quella Coppa".

L'esultanza "Mundial" – Lo spettacolo del calcio è riuscito ad andare avanti, anche di fronte ad una disgrazia incancellabile come quella dell'Heysel. Inevitabilmente, lo sguardo dei tifosi bianconeri è ora concentrato sulla gara di San Siro che, per la squadra di Allegri, ha un significato particolarmente importante: "Sarà una bella partita – ha spiegato Tardelli – In questo momento, forse, sta psicologicamente meglio la Juventus che è in ripresa dopo quell’avvio disastroso. L’Inter, invece, si è fermata dopo un buon inizio. Le assenze potranno influire sul risultato finale e, se dovessi fare un pronostico, potrebbe finire zero a zero". Sarebbe una beffa per chi, e sono in molti, spera in una gara ricca di colpi di scena e (magari) con qualche gol da festeggiare "alla Tardelli": "La mia famosa esultanza nella finale dei Mondiali 82? Ero pazzo e, in quel momento, ho rivisto tutta la mia vita. A distanza di anni, non so ancora spiegare cosa ho sentito dentro. Ma è stato bello e decisi di sfogarlo con tutta l’energia che avevo in corpo. Giorni così capitano solo una volta nella vita".

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