7 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Juventus, se giochi così col Barça rischi grosso

La partita del San Paolo ha confermato che i bianconeri non possono permettersi un atteggiamento di rimessa. Contro il Napoli, perfetto surrogato degli azulgrana, troppa sofferenza e difficoltà nella gestione del fraseggio e possesso avversari. Le speculazioni non serviranno, Allegri dovrà far giocare i suoi come meglio sanno, altrimenti la doppia sfida rischia di durare l’arco di 45 minuti.
A cura di Alessio Pediglieri
7 CONDIVISIONI
Immagine

Napoli val bene Barcellona, ma Barcellona è ben più cosa di Napoli. La sfida del San Paolo ha mostrato l'altra faccia bianconera, quella cinica, speculativa, votata al raziocinio. Ma, al di là del pareggio finale, la partita contro i partenopei ha dimostrato che davanti a chi fa gioco e macina fraseggi, non è sufficiente chiedere sacrificio ai propri giocatori, snaturandone le qualità e le caratteristiche per onor di patria. I minuti finali dopo il gol di Hamsik, dal palo di Mertens in poi hanno evidenziato come Allegri debba pensare sempre a costruire più che a plasmarsi all'avversario di turno. Altrimenti, contro la tecnica del Barcellona, nella dopia sfida di Champions League non se ne esce. O meglio, si esce subito e basta.

Contro il piccolo Barça, prova non superata – Il Napoli non è il Barcellona ma è la squadra italiana che meglio si avvicina al gioco azulgrana dei campioni di Luis Enrique. In questo senso il San Paolo è stato una palestra importante con cui misurarsi. E ai punti, la Juventus ha perso il confronto. Perché se è questa la mentalità ma soprattutto la tattica che Allegri vorrebbe adottare per frenare Messi e compagni, rischia davvero di capitolare sotto la pressione catalana. Come ha rischiato di fare nei minuti conclusivi contro il Napoli. Sono proprio quei minuti la sintesi della doppia sfida che i bianconeri andranno ad affrontare ai quarti.

Il cinismo  che non paga – Vedere Pjanic diligentemente fare il ragioniere 5 metri più arretrato del solito, Mandzukic l'esterno sinistro difensivo aggiunto, Marchisio mai superare la linea mediana. Veder una Juventus rinunciare alla velocità delle ali come Cuadrado e Alex Sandro potrebbe davvero non pagare in vista della Champions. Se questa era una prova, Allegri non la può considerare superata anche se il campo gli ha donato un punto. Il gol è arrivato sull'unico tiro in un'ora di gioco, la squadra si è limitata e impegnata più a distruggere che a costruire, lasciando possesso e iniziativa all'avversario.

Serve coraggio, dinamismo, velocità – E se contro il Barcellona l'idea è quella di lasciare la partita in mano ai catalani con la convinzione di poter reggere l'urto e trovare il gol di rapina o di fortuna, il doppio incontro con gli spagnoli rischia di durare l'arco di un tempo. Insigne-Mertens-Callejon sono i perfetti surrogati di Neymar-Messi-Suarez. Ma proprio con il trio dei piccoli di Sarri, Allegri ha tentennato, sofferto e rischiato. La Juventus avrà bisogno di farsi coraggio, scendere in campo come meglio sa, senza snaturarsi.

Baricentro alto, ognuno al suo posto – Higuain là in avanti, isolato nel suo mondo non è utile né a se stesso né alla squadra. Se non Dybala da subito, al Pipita serve un Pjanic più a ridosso, una mediana più alta, un Mandzukic d'appoggio. La velocità delle ali, l'esperienza di Marchisio e Khedira. Le speculazioni bisogna lasciarle a casa, utili solo alle squadre che si sentono inferiori già in partenza.

7 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views