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Juventus sconfitta a Lecce: la Champions resta un sogno, come il progetto bianconero

Una sconfitta pesantissima, che rischia di rappresentare la svolta in negativo della stagione bianconera, deludente più che mai.
A cura di Marco Beltrami
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lecce juventus 2 0

Alla fine ha avuto ragione Delneri, purtroppo la partita di ieri rischia di rappresentare nella stagione bianconera, un momento molto più importante rispetto al "prestigioso" successo dello scorso turno di Serie A contro l'Inter.

Per quanto dimostrato dai gol Lecce-Juventus 2-0 risultato che, inutile girarci intorno vanifica le ultime due uscite bianconere tra l'altro, cosa ancor più grave, spegne le speranze juventine, ricacciando la "Vecchia Signora" in quel Purgatorio amorfo rappresentato da una classifica davvero deludente. Bisognava assoltamente vincere in terra salentina, lanciare un segnale forte al popolo dei propri tifosi, e alle altre compagini impegnate nella lotta per le posizioni Champions, e invece la Juventus, è tornata dal "Via del Mare", con le ossa rotte: infatti c'è da registrare aldilà del risultato, ovviamente negativo, una prestazione che molti hanno addirittura definito "vergognosa".

Una Juve che ha assolutamente meritato di perdere, e che avrebbe potuto incassare anche altri gol per un risultato che in quel caso sarebbe diventato davvero imbarazzante. Colpa di un approccio alla gara incredibilmente sballato, con il Lecce che nei primi minuti ha letteralmente schiacciato gli ospiti, difensivamente davvero non all'altezza: ecco allora l'espulsione di Buffon, e i due gol praticamente regalati agli avversari con, come se non bastasse, l'incapacità di reagire anche con la parità numerica ristabilità. Molte responsabilità ovviamente sono ricadute sull'allenatore, e non tanto per l'aver messo fuori (al momento dell'uscita di Buffon) Krasic, che probabilmente non aveva "gamba", ma per non aver inculcato nei suoi l'attenzione iniziale ad un avversario da prendere con le pinze.

Forse inconsciamente ci si è adagiati sul fatto, di trovarsi di fronte una formazione ampiamente rimaneggiata dalle squalifiche, ma che proprio per questo e in un momento "topico" della stagione andava affrontata con il giusto piglio. E invece i giocatori bianconeri sono apparsi appagati, e anche sulle gambe, fattore che ha sottolineato un altro errore forse commesso dal tecnico di Aquileia:  non è facile smaltire in una settimana un match come quello contro i nerazzurri e schierare lo stesso undici (nonostante i tanti giocatori recuperati), forse, col senno di poi, è stato contro producente.

Ancora una volta dunque ci si trova di fronte ad un rendimento da "Montagne russe", visto che Lecce-Juventus, dopo un momento che sembrava rappresentare una bella rincorsa verso gli obiettivi prestigiosi, ha segnato l'ennesimo stop stagionale degli ottimismi bianconeri. Questa squadra, che paradossalmente spesso e giustamente è stata accostata ad una provinciale, ma che proprio ieri ha dimostrato tutto fuorchè quella fame, e quella grinta che le squadre di questo tipo dovrebbero sfoderare.

 Il tempo purtroppo passa e i traguardi da raggiungere si allontanano, prospettando un'altra annata, senza squilli, confermata dalle "nuove" voci sul possibile cambio in panchina. Dimostrazione che quella compattezza, e quel progetto d'inizio stagione probabilmente potrebbe essere già arrivato al capolinea, anche se la prospettiva di "ripartire" da zero preoccupa e non poco: il Paradiso sembra ancora lontano e una vittoria contro l'Inter non basta, per salvare una stagione che rischia di rivelarsi disastrosa.

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