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Juventus, primo match-ball scudetto. Udinese, Inter e Lazio: caccia al Napoli

Giochi aperti in Serie A su tutti i fronti: lo scudetto resta in bilico tra Juventus e Milan; la Champions è una sfida a quattro tra Napoli, Lazio, Inter e Udinese. Anche la salvezza è incerta: a giocarsela fino all’ultimo minuto saranno Genoa e Lecce.
A cura di Alessio Pediglieri
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Mancano 180 minuti al sogno. Un sogno che per la Juventus capolista potrebbe tingersi di tricolore, per Napoli, Lazio, Inter o Udinese potrebbe avere il celestiale suono della Champions League e per il Genoa o il Lecce il gusto dolce della salvezza dalla retrocessione in Serie B. Perchè a tre turni dal termine in Serie A tutti i giochi sono aperti senza nulla di deciso, non solo dalla matematica. Anche se la matematica da questa sera potrebbe iniziare a decretare importanti verdetti come la certezza dell'addio alla massima serie da parte del Novara (dopo il passaggio in B del Cesena già conclamato) o dare la garanzia alla Juventus di essere regina d'Italia. Difficile, ma comunque probabile.

Testa a testa – Per gli uomini di Antonio Conte potrebbe essere un mercoledì da leoni, da ricordare e incorniciare. La matematica dice che a tre giornate dalla fine del campionato, con tre punti di vantaggio se dovesse arrivare un successo interno davanti al proprio turno contro il Lecce di Serse Cosmi – in rigorosa contemporanea caduta a San Siro del Milan contro l'Atalanta – sarebbe scudetto matematico in virtù anche del regolamento che – a parità di punteggio – privilegerebbe i bianconeri in vantaggio negli scontri diretti con i rossoneri.
Difficile? Certo, perchè questo Milan che ha ritrovato Antonio Cassano (non solo per il gol nella vittoria esterna per 1-4 a Siena) autentico ‘leader' in campo, e un Ibrahimovic sempre puntuale in zona gol tanto da allungare in classifica cannonieri sui diretti avversari, non sembra voler mollare nulla alla Juventus rispondendo colpo su colpo fino alla fine. Contro un'Atalanta già abbondantemente appagata da una stagione da protagonista (malgrado l'enorme handicap dei sei punti di penalizzazione), a San Siro, il Milan dovrebbe raggiungere il successo senza molti problemi, tenendo inalterato il distacco dal primato e mantenendo intatte le speranze tricolori.

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Match-Ball – Certo, la Juventus ha in mano il proprio destino e sembra avere anche le idee chiarissime su come gestirlo. Antonio Conte nella vigilia della sfida – delicatissima – contro il Lecce ha suonato la carica: "Per alcuni versi – ha detto il tecnico pugliese – se dovessimo vincere, questo scudetto avrebbe lo stesso significato dell'impresa compiuta dal Verona (di Osvaldo Bagnoli, nel 1984, ndr). Perchè io non dimentico da dove veniamo, da dove arriviamo". Dalla serie B prima e da anni da comprimari, in una lenta e difficile crescita con il ritorno quest'anno, al vertice assoluto. Una Juventus che ha "fame" e che, anche nel 4-0 di Novara ha dimostrato di essere in ottima forma anche a livello fisico con una tenuta atletica invidiabile.
Così, allo ‘Juventus Stadium', roccaforte bianconera da costanti sold-out, anche il Lecce spinto dalla disperazione e con la consapevolezza di giocarsi la gara della vita, dovrebbe andare in scena il solito film lasciando le briciole agli avversari di turno.
Una vittoria che vale tantissimo e per questo, il tecnico leccese ha tenuto altissima la tensione anche perchè giocando ogni tre giorni, qualsiasi calo psicofisico potrebbe costare troppo per permetterselo. Come detto, se l'Atalanta compisse l'impresa e la Juventus dovesse inanellare il nono successo consecutivo, si aprirebbero le danze per festeggiare il 27mo scudetto della storia juventina.

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Allungo azzurro – Intanto, dietro alle due regine della classifica, il Napoli ha giocato al meglio il proprio ‘bonus' vincendo l'anticipo al San Paolo contro il Palermo 2-0 e allungando per il terzo posto in attesa di sapere cosa accadrà alle dirette avversarie per il posto vacante di Champions League. I partenopei hanno fatto il proprio compito in un match tutt'altro che facile alla vigilia, subito inserito sui binari giusti dal gol del solito Cavani prima e di Hamsik poi. Adesso toccherà all'Inter a Parma e all'Udinese a Cesena rispondere in trasferta con altrettante vittorie e alla Lazio tornare al successo all'Olimpico contro il Siena. Il compito più difficile sembra essere quello degli uomini di Stramaccioni che però non potranno permettersi nessun altro risultato se non la vittoria, senza perdere contatto con il terzo posto dopo averlo inseguito dallo scorso gennaio.
E' uscita, invece, mestamente di scena la Roma di Luis Enrique sempre più sulla graticola: il pareggio 0-0 di Verona contro il Chievo non è servito a nulla se non ad allontanare di altri due punti i giallorossi dalla zona Champions ufficialmente persa (6 lunghezze dal Napoli, in vantaggio nei match diretti).

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Mission impossible – In fondo alla classifica, nervi scoperti per tre squadre: Novara, Lecce e Genoa. I piemontesi sono aggrappati per un filo alla permanenza in serie A. Hanno 8 punti di distacco dalla salvezza a tre turni dalla fine, salvezza rappresentata al momento dal Genoa e ostacolata da una trasferta che appare davvero proibitiva per i ragazzi di Tesser: Firenze.
La Viola si è appena conquistata i galloni della promozione e ha tutta l'intenzione di festeggiare l'obiettivo al Franchi: un risultato diverso dal segno ‘2', significherebbe per il Novara il ritorno in serie B dopo un anno di A. Diverso il discorso per Genoa e Lecce.
Gli uomini di Cosmi hanno spinto sull'acceleratore nell'ultimo mese riuscendo ad agganciare la zona salvezza proprio in queste ultime gare: un solo punto separa i pugliesi dal Grifone che sta faticando più del previsto. Più che la trasferta di Torino contro la Capolista, i salentini possono sperare nell'ennesimo passo falso dei rossoblù attesi dal match interno con il Cagliari. Lo stadio sarà una polveriera, la contestazione è sempre latente e dopo i fatti di Marassi e la protesta ultrà che fermò Genoa-Siena, non sarà semplice trovare la concentrazione per conquistare tre punti che significherebbero la fine di un incubo.

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