42 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Juventus-Napoli da Sivori a Cavani, 50 anni di sfide sempre uniche

Dal Napoli di Sivori che batteva i bianconeri in inferiorità numerica, al ‘grande sgarbo’ di Altafini, fino alle sfide di Maradona e Platini negli anni 80 che rappresentavano quanto c’era di meglio nel nostro calcio. Oggi, Juve-Napoli ritorna ad essere una sfida da vertice. Che profuma di scudetto.
A cura di Alessio Pediglieri
42 CONDIVISIONI
juvenapoli

Gioca l'Italia ma l'Italia aspetta Juve – Napoli. Poco ce ne voglia Prandelli e la sua Nazionale ma – complice anche una squadra mediocre nella propria evoluzione del gioco – la sfida contro la Danimarca passa in secondo piano. Tutte le attenzioni sono rivolte là allo ‘JStadium' dove sabato sera si chiuderà la parte più importante dell'ottava giornata di campionato in cui si stabilirà forse chi sarà la nuova capolista o se i partenopei e i bianconeri varranno gli uni e gli altri allo stesso modo.
Juventus-Napoli, in sold-out, è una sfida che incollerà tutti gli appassionati allo schermo, uno scontro diretto, una partita-scudetto, ma anche un confronto che ha scritto pagine importanti della storia del nostro calcio: da Altafini e Sivori degli anni '70 ai momenti magici degli anni ’80, con le sfide tra Platini e Maradona, fino agli anni '90 con il purgatorio della Serie B per i partenopei che in Serie A subirono tante sconfitte per mano bianconera, fino alla risalita attuale, culminata con la sfida di Supercoppa a Pechino infarcita di polemiche.

juventusnapoli omar sivori

El Cabezon e il Core ‘ngrato – Quasi 50 anni fa. Juventus-Napoli può partire da lì, dagli anni sessanta e settanta. Una prima data, 1° dicembre 1966:  Napoli-Juventus 2-1 nell'ultima sfida di Omar Sivori alla Signora con la maglia del Napoli. Un ‘delitto perfetto' con la Juventus che passò in vantaggio grazie ad un goal realizzato da Anastasi e con il Napoli che in soli venticinque minuti di gioco con una doppietta di Montefusco riuscì a ribaltare il risultato. Fino all'arrivo dell'episodio che stravolse l'incontro: l'espulsione di Sivori e la conseguente squalifica per 6 giornate. Fulmini a ciel sereno con l'argentino che dichiarò a fine partita, vinta: "A Torino giocheremo in sei. Tanto, per vincere contro di voi, bastiamo pochi".
Seconda data epica, dieci anni dopo, 6 aprile 1975, e un altro protagonista: Josè Altafini. Il grande ex che nella sfida al San Paolo segna la rete decisiva dell'incontro. La Juventus vincerà anche grazie a quella vittoria il suo 16° titolo e nel dopo partita, si concretizzò anche l'amarezza verso Altafini da parte dei tifosi napoletani nella famosa scritta sui cancelli del campo di allenamento partenopeo: "Altafini core ‘ngrato". Lo stesso Altafini che già aveva castigato Napoli al San Paolo in un roboante 6-2 della Juventus e che commentò così il successo nel dopo-gara:

Il primo goal l'ho segnato io. Il secondo è stato realizzato da Damiani su rigore, dopo che era stato commesso il fallo ai miei danni. Il terzo a Damiani l'ho offerto io. Il quarto, a Bettega l'ho offerto io. Il quinto a Causio l'ho offerto io ed il sesto è nato in seguito a una punizione per un fallo che era stato commesso ai miei danni. Che cosa potevo pretendere di più?

juvenapoli maradona Platini

El Pibe e Le Roi – Poi gli anni '80 con un Napoli un po' più ridimensionato, anche se già nel 1981 sotto la guida di Rino Marchesi prova a contendere il tricolore ai bianconeri. Fino al 1984 quando sotto il Vesuvio arriva El Pibe de Oro, Diego Armando Maradona e le sue sfide epiche con Le Roi bianconero, Michel Platini. Con una data su tutte, il 3 novembre 1985, nona giornata di campionato con in cartellone Napoli-Juventus. Bianconeri imbattuti, 8 su 8 con il Trap in panca e Platini in campo. Ma contro un Maradona che in quel pomeriggio s'inventa un gol che va oltre ogni logica e legge della fisica, poco ( o nulla) si può: la punizione in area bianconera assegnata dall'arbitro Redini, dopo il tocco di Pecci è di quelle che sono entrate nella leggenda e nel mito di Diego. Una traiettoria impossibile e la palla che si infila alle spalle di Tacconi, con 80 mila spettatori in puro delirio sugli spalti e la Vecchia Signora che abbassa il capo per la prima volta in campionato.
Altro giro, altro match storico, altra data: 9 novembre 1986 quando il Napoli batté dopo 29 anni la Juventus campione in carica con un perentorio 3-1 a Torino. O come  lo scontro ai quarti di finale dell'allora Coppa Uefa (stagione 1988/89): 2-0 della Juve all'andata a Torino e la clamorosa rimonta partenopea il 15 marzo 1989, per 3-0, successo che condusse gli azzurri verso la vittoria finale nel torneo.

Il tunnel degli anni 90 e la luce, nel 2007 – Con gli anni '90, l'epopea del grande Napoli svanisce, tra ridimensionamenti e discese in serie B. Per la Juventus ritorna un periodo d'oro dove ogni volta che incontra i partenopei conquista il bottino pieno. Ultimi lampi azzurri proprio nel 1990 quando prima in campionato (3-1) poi in Supercoppa (5-1) umiliano i bianconeri che si rifaranno nel decennio successivo: 12 vittorie, 6 pareggi e nessuna sconfitta tra Serie A e Coppa Italia. Fino al fallimento partenopeo, la rinascita dalla serie C e la lenta e dura risalita che però fa ancora incontrare e incrociare le proprie sorti con quelle bianconere anche in divisione cadetta.

juventus-napoli supercoppa

Infatti, complice da una parte la sentenza di Calciopoli e dall'altra la promozione in serie B, le strade tra Juventus e Napoli si incrociano ancora fino al 27 ottobre 2007, giorno del ritorno prepotente del Napoli con una vittoria per 3-1 al San Paolo che sancisce la rinascita effettiva della società presieduta da De Laurentiis. Prima della grande conquista con la vittoria – con rimonta inclusa – sulla Juventus per 2-3 il 31 ottobre 2009.  Juventus avanti con Trezeguet e Giovinco e Napoli che risorge e in 22 minuti completa un indimenticabile sorpasso: Hamsik, Datolo e ancora Hamsik sono protagonisti di un tardo di pomeriggio di sabato entrato negli annali.

Fino alla storia recente che racconta di un Juventus-Napoli sul neutro di Pechino in cui scoppia la protesta di De Laurentiis che diserta la cerimonia finale dopo una partita vissuta tra tensioni e polemiche a tratti feroci, durante e dopo la gara. Ultimo atto al veleno che ancor oggi fa discutere e che attende i due contendenti alla prova del nove di sabato sera.

42 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views