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Juventus-Milan a porte aperte, Burioni: “La follia dei calcio, spero non sia vero”

Il professor Roberto Burioni ha criticato apertamente la scelta di far disputare la gara di mercoledì sera, Juventus-Milan, valida come semifinale di ritorno di Coppa Italia, a porte aperte: “Spero sia uno scherzo, sarebbe pura follia. lo Stato non deve permetterlo, per la salute di tutti i cittadini”
A cura di Alessio Pediglieri
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Ai tempi del Coronavirus non è possibile far disputare una partita di calcio a porte aperte, acconsentendo ai tifosi di poter accedere allo stadio occupandone gli spalti, in bara a disposizioni e ordinanze restrittive che il Governo ha varato – e sta varando – in queste settimane. "E' pura follia" ha commentato senza molti giri di parole il professor Roberto Burioni, sul suo profilo ufficiale di Twitter riprendendo la notizia commentando la notizia di Juve-Milan a porte aperte.

Il virologo italiano ha poi completato il proprio ragionamento, sempre via social: "Io spero che non sia vero. Perché se è vero è pura follia. Lo stato non deve permetterlo per la sicurezza dei cittadini". Frasi che riaprono il contenzioso su ciò che si deve fare e ciò che si vorrebbe si facesse. Un problema che sta spaccando in due il mondo del calcio, riaprendo il fianco a vecchie  – e mai cancellate – acredini tra differenti punti di vista.

L'oggetto del contendere è la partita di Coppa Italia, in programma mercoledì sera all'Allianz Stadium tra Juventus e Milan, valida come semifinale di ritorno del torneo, dopo l'1-1 consumato a San Siro. Stando alle ultime disposizioni sembrerebbe che il match si possa disputare regolarmente, a porte aperte, anche se sono previste delle limitazioni per i tifosi provenienti dalle zone del Nord interessate al contagio da Coronavirus.

Il cortocircuito del calcio

Una ribaltone che ha scatenato infinite polemiche nel mondo del calcio, dopo la sospensione delle gare dell'ultimo weekend. L'Allianz Stadium, a disposizione del pubblico – al di là delle restrizioni – appare un fortissimo controsenso da parte delle istituzioni sportive, un cortocircuito che ha aperto a violenti critiche tra i diretti interessati. Il punto è che al momento non vi è ancora certezza sul provvedimento che non dipenderà più dal Governo ma ricadrà sul Prefetto e sul Sindaco della città.

L'allarme lanciato da Burioni

Oltre ad un calcio andato il tilt, a criticare apertamente la scelta, è stato anche il Professor Roberto Burioni, tra i massimi virologi italiani che ne ha condannato immediatamente la possibilità di vedere affluire persone concentrate in uno stesso luogo circoscritto. Ricordando che l'emergenza non è finita e che ci sono disposizioni ben chiare da parte delle autorità.

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