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Juventus, Mariella Scirea: “Contro cori e striscioni offensivi, si cambi il nome alla Curva”

Dopo i vergognosi cori e striscioni apparsi in occasione del derby contro il Torino e nella sfida con la Fiorentina, la moglie del compianto difensore bianconero cui è intitolata la Curva ha proposto la drastica decisione.
A cura di Alessio Pediglieri
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gaetano scirea

Il brutto spettacolo visto sugli spalti dello JStadium sia in occasione del derby contro il Torino sia nella sfida contro la Fiorentina ha lasciato profondamente amareggiata Mariella Scirea, stanca dei cori incivili che da troppo tempo si stanno sentendo durante le gare interne dei bianconeri. Un fastidio tale che la vedova dell'indimenticato Gaetano Scirea chiederà di togliere l'intitolazione al marito della curva sud bianconera se continueranno ad essere intonati cori offensivi ed esposti striscioni come quelli visti contro i granata.  Una presa di posizione forte ma sentita, anche per non disonorare il nome di uno dei giocatori più amati e corretti della storia del calcio italiano, al di là dei colori bianconeri che ha vestito.

L'occasione è arrivata grazie alla presentazione del libro "C'e' un angelo bianconero" dedicato proprio a Gaetano Scirea, scritto da Giorgio Chiellini con l'aiuto del giornalista Pierangelo Sapegno: "E' brutto vedere sui giornali, compresi quelli stranieri, che il nome di Gaetano, che è stato campione di sportività, venga accostato ad episodi di grande inciviltà: bisogna dare un taglio a tutto questo". Queste le parole dure di Mariella Scirea, che poi affonda il dito nella piaga: "Ne proverò a parlare con i capi degli ultras perché da sempre credo nel dialogo ma sono pronta anche ad andare fino in fondo chiedendo di togliere il nome di mio marito dalla Curva: sarebbe una punizione esemplare".

L'opinione di Agnelli. "Quella di Mariella Scirea è una reazione legittima – ha ammesso il presidente bianconero, Andrea Agnelli -. Però bisogna stare attenti a non enfatizzare certe situazioni per non dare visibilità a una ristretta cerchia di persone che non la meritano. La battaglia è anche del mondo dell’informazione che deve valorizzare le iniziative positive: sono andato all’Unesco a presentare il progetto Juve, ho fatto una battuta su Pogba e il giorno dopo veniva riportata con grande enfasi solo quella battuta".

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