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Juventus-Inter, la partita in cinque chiavi tattiche

Pioli e Allegri si confermano ottimi strateghi della panchina. I bianconeri primeggiano sulle fasce dove i raddoppi fanno la differenza. I nerazzurri optano per le vie di mezzo con Joao Mario bravo ma lento. Quando l’Inter cambia, la Juve risponde e si adegua all’avversario in cerca del pareggio, creando lo stallo finale. E vincente.
A cura di Alessio Pediglieri
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Un match equilibrato fino al 90′ e oltre con due squadre che si sono equivalse in tutto: possesso, azioni da gol, scelte tattiche. Solo un guizzo estemporaneo di Cuadrado ha spaccato gli equilibri di una gara vissuta su mosse e contromosse che hanno annullato le altrui volontà di vittoria. Allegri e Pioli si sono confermati sagaci stregoni della panchina, andando a tamponare laddove sapevano di avere carenze e arginando gli avversari più pericolosi. Senza snaturare la propria filosofia di gioco.

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Inter, difesa e fattore ‘M' – Stefano Pioli mischia le carte da subito con una difesa a tre perché D'Ambrosio è più votato all'esterno in mediana con il suo alter ego Candreva affidando la copertura a Miranda-Medel-Murillo. Un 3-4-2-1 camaleontico con Icardi unico reale terminale offensivo e 9 compagni di movimento che possono plasmarsi tatticamente in base agli eventi. Una duttilità tattica che poche squadre oggi hanno in seno: Pioli può preparare in chiave difensiva una linea a 4, ma può anche avanzare Candreva sulla trequarti in linea con Perisic, arretrando Joao Mario davanti ai due mediani di spinta come Gagliardini e Brozovic.

Juve, il potere della fantasia – Massimiliano Allegri non è da meno del collega nerazzurro senza cercare novità o soluzioni particolari. Il modulo ‘fantasia' offensiva è oramai collaudato e a prova di critici: Pjanic in mediana a dare estro, mentre sulle fasce Alex Sandro e Cuadrado garantiscono spinte in avanti perpetue e in avanti, sorti del match affidate al trio d'oro Mandzukic-Higuain-Dybala, micidiale mix tra potenza, inventiva e tecnica. Una votazione a fare la partita, non attendere l'avversario e dettare da subito la propria legge in campo.

Raddoppi sulle fasce, la Juve sfrutta il campo – La Juventus parte bene sulle fasce dove Madzukic raddoppia spesso su Alex Sandro creando superiorità numerica e dall'altra parte Dybala copre Cuadrado. Non è un caso se le azioni migliori la Juventus di Allegri le trova sfruttando tutto i perimetro del terreno di gioco, ‘allargando' la difesa nerazzurra che fatica a rientrare con D'Ambrosio e Candreva. La lavagna tattica di Allegri è chiara: Higuain fa l'Icardi, tocca pochissimi palloni ma il gioco è tutto per lui, grazie ai compagni impegnati a creargli lo spazio giusto. Dybala è libero d'inventare, Mandzukic ha il compito dell'ariete.

L'Inter non mette le ali, la manovra si spegne – Per l'Inter, al di là del gol subito per una fucilata imparabile di Cuadrado, l'approccio è giusto: soffre quando la Juventus ha la palla tra i piedi, prova a fare pressing altissimo forte di una condizione che finché regge è invidiabile, ma non riesce quasi mai a far correre con i giri giusti Candreva (che verrà sostituito) e Perisic (che sarà espulso) che sono le basi del gioco di Pioli. Joao Mario è perfetto ragioniere di centrocampo, ma lento in manovra costruttiva, soprattutto se il confronto è con Pjanic, tra i migliori in assoluto nel suo ruolo. Non a caso i nerazzurri aumentano i giri del motore senza il portoghese e con Kondogbia.

@11tegen11 ricostruisce il tema tattico di Juventus e Inter
@11tegen11 ricostruisce il tema tattico di Juventus e Inter

Pioli e Allegri, mosse e contromosse: è stallo – Pioli e Allegri provano i cambi per riaprire o chiudere il match. In entrambi i casi questa volta, la lettura non è perfetta. Il tecnico interista sceglie le leve di Kondogbia e la velocità di Eder, poi nel finale l'intelligenza di Palacio, trasformando l'Inter in un 4-3-3 d'arrembaggio che si infrange sugli scogli eretti da un Allegri che cambia sempre dopo il suo avversario. Fino ad inserire Rugani a fare densità togliendo Dybala, in una chiara volontà di arginare l'impeto nerazzurro per agire in contropiede. Con l'Inter che fa suo l'ultimo squarcio di partita ma questa volta senza trovare il colpo giusto per raddrizzare il risultato.

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