Juventus-Inter 3-0: doppio Morata e Dybala, nerazzurri ko
La Juve strapazza l'Inter nella semifinale di andata di Coppa Italia allo JStadium. Grazie ad Alvaro Morata, il bomber di scorta che si risveglia nella notte di Torino rifilando una doppietta che rilancia la Juve in finale di Coppa Italia. Lo spagnolo segna nel primo tempo su rigore e poi nella ripresa raccoglie un assist in area di Felipe Melo per superare per la seconda volta Handanovic. Bianconeri bravi e cinici che capitalizzano le rare occasioni da gol pur gestendo senza mai affanno una gara in cui l'Inter è apparsa spesso e volentieri in difficoltà a costruire azioni da gol e in perenne ansia nel cercare un tiro che non è mai arrivato tra i pali di Neto. Quando nel finale i nerazzurri restano in 10 per il doppio giallo a Murillo la gara si chiude a favore dei bianconeri che sfondano nel finale con il tapin di Dybala che sigla il 3-0. Ancora una volta l'Inter si dimostra una squadra bella a metà che si spegne sulla trequarti e manca di un regista dai piedi buoni ma soprattutto con una visione di gioco che anticipi e suggerisca il movimento ai compagni. Arriverà Eder ma se nessuno offrirà assist all'altezza rischierà di fare la fine di Icardi.
Primo tempo: Morata decide dagli 11 metri
Subito occasioni Juve – Tutto o niente: la sfida di Torino per la semifinale di Coppa Italia è riassumibile come uno spartiacque per entrambe le formazioni. Un derby d'Italia caldissimo con i nerazzurri che vedono il traguardo della finale dopo aver regolato al San Paolo il Napoli contro ogni pronostico e con i bianconeri che cercano di ripetere l'exploit dello scorso anno. Partono benissimo i nerazzurri di Mancini nei primissimi minuti ma è la Juventus a farsi pericolosissima con un paio d'occasioni da gol. La prima che vede Handanovic in una disperata uscita su Mandzukic, poi è Cuadrado a provare il tiro dalla distanza che fa la barba al palo. Nel mezzo, un rigore (non dato) per un fallo evidente di mano di Medel in area nerazzurra.
L'Inter tiene testa – La gara resta accesa e agonisticamente alta: soprattutto a centrocampo si accende la sfida tra i giganti bianconerazzurri: Felipe Melo, Kondogbia, Pogba e Marchisio non lesinano interventi anche duri. L'Inter appare messa bene in campo, corta e veloce nello sfruttare le ripartenze, la Juventus è più corale, densa di cambi di gioco e con passaggi insegnati a memoria. Ma sia Buffon che Handanovic non vengono mai impegnati seriamente.
Morata dal dischetto – L'occasione del vantaggio arriva al 35° quando Murillo spinge in area Cuadrado che frana a terra portando Tagliavento a fischiare il penalty che viene tirato magistralmente da Morata tra le veementi proteste nerazzurre. Il clima si surriscalda, l'Inter si riversa immediatamente in avanti alla ricerca del pareggio che riaprirebbe il match ma la difesa bianconera si chiude a ricchio aiutata anche dal ripiegamento delle punte.
Secondo tempo: raddoppio Morata
Sfida aperta – Gara che resta accesa e giocata bene da entrambe le parti. L'Inter è più corta e aggressiva, la Juventus si limita ad attendere e a ripartire in contropiede. Neto non subisce mai tiri pericolosi e il fraseggio nerazzurro si spegne sempre sulla trequarti, incapace di avere un regista che legga l'azione e un attaccante di ruolo che riesca a finalizzare con intensità. Difficile che il risultato cambi senza tiri in porta.
Ancora Morata – Proprio quando l'Inter prova con insistenza il maggior fraseggio in mediana è la Juventus a passare ancora: questa volta azione in velocità iniziata da Cuadrado e palla che carambola su Morata dopo una sventurata corta respinta di Felipe Melo che regala un assist al bacio allo spagnolo che non perdona Handanovic.
Inter in 10 – Mancini cambia: via il brasiliano e dentro Brozovic alzando il baricentro ma la musica non cambia. E qualche istante più tardi Murillo frana ancora addosso a Cuadrado rimediando il secondo giallo e gli spogliatoi anticipati. Gli ultimi 20 minuti per l'Inter sono una agonia annunciata. Invece di riuscire a reagire cercando un gol (sfiorato a 10 dal termine da Jovetic) che riaprirebbe i conti soprattutto nel ritorno di San Siro, si difende a non subire il 3-0 del disonore. Che arriva grazie al solito Dybala. E l'entrata in campo di Icardi nel finale di match non cambia le sorti di una gara già segnata.