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Juventus, Grosso: se avessi giocato sempre così avrei 8 Palloni d’Oro a casa

Fabio Grosso torna a parlare dei suoi mesi vissuti da separato in casa alla Juventus, dimostrando una tenacia e un orgoglio non indifferenti.
A cura di Marco Beltrami
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Fabio Grosso, da epurato di "lusso" in casa Juventus è diventato una delle pedine fondamentali della squadra di Delneri nelle ultime giornate (anche a causa dei tanti infortuni).

Ecco dunque che il terzino Campione del Mondo nel 2006, torna a parlare prima del big match Juventus – Lazio  togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: "Preferisco lavorare, ho sempre fatto così. Non mi sono mai esaltato nelle tante cose positive che mi sono successe, non mi butto giù nelle cose negative. Non mi ha fatto piacere la situazione, uno dei momenti più difficili della carriera. Ma l'ho sempre accettata con serenità, sapendo e sperando che prima o poi potesse capitare un'occasione. Se nella vita ho avuto tante occasioni? Sono andato oltre i sogni: da bambino fantasticavo qualche partita in A, poi ho spostato l'asticella più in alto, fino ad andare al di là dell'utopia. Il Mondiale è stato e sarà qualcosa di incancellabile. Poi, so che le aspettative aumentano, ma è vero che se avessi sempre giocato così, a casa avrei 7 o 8 palloni d'oro (vicina l'assegnazione del Pallone d'Oro 2010)".

E' un fiume in piena il difensore che in questa lunga intervista a "La Stampa", spiega anche il suo stato d'animo dei suoi ultimi mesi, rivelando anche dei retroscena sul suo mancato trasferimento al Milan: "Sono state fatte delle scelte, e io ero tra quei giocatori che si voleva cambiassero aria – prosegue il terzino abruzzese -. Sono arrivate delle proposte, ma non le ho volute prendere in considerazione. Dopo un'annata così, non me la sono sentita: sarebbe stato un rammarico, arrivare alla Juve e farci parte solo nell'anno più brutto della storia. Questione d'orgoglio? Non volevo che qui si fosse vista solo la brutta figurina. Con il Milan
si poteva chiudere, all'ultimo giorno. Mo mi devi far fare un casino? Dunque, avevo questa idea: volevano fare uno scambio di prestiti e in carriera non sono mai andato in prestito. Ho sempre scelto chi puntava su di me. Così ho deciso di restare e giocarmi le mie carte, anche se erano poche. Ora sarei in testa al campionato? Sono contento così. Non ho mai rimpianti".

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