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Juventus, Del Piero: solo fisico e il cuore possono fermarmi, la Juve è un modo di vivere

Alessandro Del Piero racconta tutte le sue emozioni vissute in bianconero: una storia magica ed emozionante.
A cura di Marco Beltrami
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In una lunghissima intervista rilasciata per il Guerin Sportivo, Alessandro Del Piero si racconta, e racconta la sua lunga esperienza alla Juventus, squadra che ormai fa parte del suo DNA e alla quale ha regalato successi e prestazioni indimenticabili.

Il Capitano bianconero che ha frantumato record a catena, confermandosi una delle ultime "bandiere" del nostro calcio ha spiegato il suo modo di vedere la "Vecchia Signora": "La Juventus è una storia fantastica, una tradizione enorme e unica nel suo genere. E' la storia di una famiglia, quella degli Agnelli, che la guida dagli anni 20. Non esistono similitudini al mondo. In più devi mettere le vittorie. La squadra più vincente del calcio italiano, con stelle come Platini, Sivori, Boniperti… per rispondere in due parole la Juve è vittoria e tradizione. La Juve è presa spesso come punto di riferimento, non solo dai calciatori che ambiscono a venirvi, ma anche dai dirigenti. Direi addirittura che è un modo di vivere e alla fine ne diventi tutt’uno. Io mi sento proiettato nella Juve. E’ la squadra che ho sognato, che ho cullato, che ho rincorso da ragazzino. Ero bimbo e tifavo per Platini, come ho raccontato altre volte tenevo il suo poster appeso in camera. Da 18 anni ci sto, ci vivo dentro ogni giorno. è più il tempo della mia vita che ho trascorso qui che non quello precedente a San Vendemiano o a Padova"

Un pensiero anche al futuro alla possibilità magari di vedere in campo un altro Del Piero, e alla voglia di continuare fino a quando il fisico reggerà: "Non credo ci sarà mai un altro Del Piero, semplicemente perchè ognuno è se stesso ed ha una storia diversa dagli altri. Nel mio caso, e non parlo di qualità tecniche, ho avuto una coincidenza straordinaria: fare i miei primi 4 anni di carriera vera, tra i 20 e i 24 anni, in una squadra che ha vinto tutto. Non è semplice che possa capitare a chiunque. In questo sta la mia unicità, fino all’infortunio in Serie A del 1998 ho avuto solo vittorie e successi. Il mio futuro tra sei mesi? Dunque giugno… no, il mio futuro sarà deciso prima. Non aspetterò fino ad allora per prendere la decisione. Non lo vivo come uno stress,sto bene e ho ancora voglia di giocare. Solo due cose mi possono fermare.Il fisico o il cuore. Il primo risponde benissimo, il secondo è felice e ricco, molto ricco.

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