Juventus, Bonucci: “Spero un giorno di sentire la curva invocare il mio nome”

Rispetto alla scorsa estate, quando aveva deciso di tornare a Torino dopo la parentesi al Milan, il suo volto è decisamente meno tirato e più sereno. Il tempo cancella tutto e se n'è accorto anche Leonardo Bonucci: fino a poche settimane fa duramente contestato da una parte della tifoseria bianconera. Ora che le cose stanno però cominciando a girare per il verso giusto, il difensore può finalmente sfogare tutta la sua felicità.
"E' scoppiata la pace con i tifosi ed è bello ricevere l’applauso della curva, come era successo sabato dopo il mio gol al Napoli – ha spiegato Bonucci al "Corriere di Torino" – Ho sempre avuto il massimo rispetto dei tifosi. Ovvio, il passato non si può cancellare. Ma in bianconero do qualcosa in più. Spero un giorno di sentire la curva invocare il mio nome, come succedeva in passato".

La Juve più forte e l'addio di Marotta
Dopo aver brevemente toccato il tasto del figlio tifoso e giocatore granata ("L'iscrizione alla scuola calcio granata? Non vedo alcun tipo di problema in una scelta del genere. L’importante è che lui si diverta. E che non soffra più di tanto l’ombra del padre"), Bonucci ha poi parlato del momento magico della Juventus: "Questa è la Juve più forte e con il miglior carattere. È cambiata la mentalità nell’approccio alle partite che, almeno sulla carta, sembrano più facili. Abbiamo maggiore determinazione, cattiveria e fame. È un ulteriore step nel nostro percorso di crescita".
“La stagione è ancora lunga e ci saranno tanti momenti difficili. Adesso sembra tutto semplice, ma il nostro cammino non sarà sempre così. Ci attende un mese di dicembre importante. Dovremo farci trovare pronti fisicamente e mentalmente. Mettiamo più fieno possibile in cascina per gestire al meglio la seconda parte di stagione, perché tra marzo e aprile ci giocheremo tutto. L'addio di Marotta? Mi lascia sicuramente un vuoto – ha concluso Bonucci – Chi ha preso la decisione avrà certamente avuto le sue ragioni. Posso soltanto augurarmi che in futuro il direttore trovi una posizione che lo gratifichi".