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Juventus, Allegri: “Volevamo vincere, ma gli ottavi erano troppo importanti”

Il tecnico dei bianconeri si gode la qualificazione, la quinta su cinque Champions contando anche i precedenti europei in rossonero. E prova a pensare positivo: obiettivo minimo raggiunto, nessuna gogna e la voglia di provare a giocarsela con i migliori.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Juventus è approdata agli ottavi di Champions League. Anche in Europa, Massimiliano Allegri conferma di saper fare meglio di Antonio Conte e trascinare i bianconeri nella seconda fase di Coppa dopo uno 0-0 senza grandi pericoli contro l'Atletico all'ultima giornata del girone. Come seconda, e i pericoli reali di incontrare una big saranno evidenti nel sorteggio di Nyon, ma adesso poco conta. Ciò che è importante è che la squadra abbia giocato con personalità anche con i vice campioni in carica e i campioni spagnoli, quotati tra le migliori del Vecchio Continente. Dopo il successo con il Malmoe, dunque, un altro passo di miglioramento che proietta la Juventus verso quella crescita che tutti pretendono al di fuori dell'egemonia in Serie A. La strada è ancora lunga e c'è molto da fare, ma da adesso in pii potrebbe accadere di tutto, con un po' di buona sorte e gare disputate sempre al 110 per cento.

Senza la vittoria, ma con gli ottavi in tasca. Allegri lo sa e si gode il momento. Un momento importante che vede al primo giro di boa la Juventus ancora saldamente dentro (e da protagonista) alle competizioni cui più tiene: serie A e Champions League. Un obiettivo minimo, raggiunto con consapevolezza e caparbietà: "Il primo tempo è stato combattuto, nel secondo tempo era dura segnare. L'obiettivo era di sbloccare la partita senza rischiare, era troppo importante non farci sfuggire la qualificazione. Giocare con l'Atletico è molto complicato. Difendono molto bene, con linee strette e non è semplice. Abbiamo rischiato in un paio di situazioni, bravo Buffon su quella azione all'inizio. Volevamo passare, cercare la vittoria ma senza compromettere la qualificazione. Ce la meritavamo, forse prima, però il calcio è anche questo".

Obiettivo minimo raggiunto. Allegri adesso si gode la qualificazione, arrivata dopo un girone per nulla facile, dove la Juventus ha peccato di ingenuità in un paio di occasioni ma ha saputo costruire qualcosa di importante da testare nei prossimi mesi. Senza l'ansia delle critiche ma con la consapevolezza di potersela giocare se non con tutti, con molti alla pari: "Oltretutto avevamo un girone con quattro squadre che avevano vinto il campionato nel loro Paese. Quindi credo sia un merito della squadra perchè siamo arrivati soprattutto a giocarci la qualificazione dopo cinque partite giocate discretamente bene. Nel secondo tempo la squadra ha cercato di sbloccare la partita ma senza rischiare niente. Perchè alla fine se ci fosse sfuggito questo obiettivo, ci avrebbero messo alla gogna. Quello che rimane è che la Juve è arrivata agli Ottavi, li mettiamo da parte, aspettiamo il sorteggio e intanto pensiamo al campionato".

Cinque su cinque. Adesso l'esame più importante, con le migliori 16 d'Europa dove spiccano i soliti noti, Real, Bayern, Psg, Barcellona, tutte squadre con quel quid in più contro cui i bianconeri potrebbero pagare dazio: "Credo che il livello delle squadre europee vede Bayern, Real, Barcellona e Chelsea molto sopra le altre. Con le altre te la giochi, conscio che non è mai facile. Dobbiamo avere la consapevolezza delle nostre qualità. E credo crescerà, abbiamo fatto un bel girone, con qualche ingenuità tra Madrid e Atene. Ringrazio i ragazzi. Mi hanno regalato la quinta qualificazione su cinque, anche se un po' di merito ce l'ho anch'io: credo che l'allenatore incide. Specie quando non fa tanti danni"

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