Juve vs Inter: Higuain vs Icardi. Tutti i numeri della sfida nella sfida
E pensare che Higuain e Icardi, se solo Bauza volesse (sarà a Torino domenica sera ad assistere al match), potrebbero giocare nella nazionale argentina. Eppure, per diverse ragioni, questo immenso potenziale, questo smisurato talento, queste splendide risorse vengono lasciate inespresse dal ct albiceleste. Poco male però perché a godersi lo spettacolo di due campioni riposati saranno, oltre che i tifosi di Juventus e Inter, anche tutti gli sportivi in trepidante attesa dell'ennesimo, affascinante derby d'Italia.
Un derby pieno di duelli e scontri: da quello Buffon–Handanovic a quello Bonucci–Miranda, fino agli incroci a centrocampo fra Pjanic e Gagliardini e la lotta, a distanza, appunto, fra i bomber re della classifica dei marcatori Higuain e Icardi. Una sfida nella sfida con chiari intenti bellicosi fra due fenomeni della nostra Serie A e fra due dei bomber più spietati e famelici in circolazione, due, per intenderci, di cui le rispettive squadre non possono proprio fare a meno. In questo appetitoso scenario vediamo i numeri, le cifre statistiche e le caratteristiche di questo avvio di stagione del Pipita e di Maurito.
Bomber precisi e imprescindibili, le analogie
Senza dubbio siamo di fronte a due calciatori di grandissimo valore che, con età diverse, stanno dando un ottimo contributo alle loro rispettive squadre. In questo avvio di stagione, infatti, comparando le loro statistiche, il loro minutaggio e diversi altri fattori notiamo, al di là di alcune differenze tecniche e morfologiche, tante, tantissime analogie. Le similitudini fra il Pipita e Maurito iniziano, in questa annata, dalla base. E sì perché sia Higuain che Icardi si trovano a giocare in un sistema ben preciso, quello del 4-2-3-1, che li porta a posizionarsi al centro dell’attacco come finalizzatori principali delle azioni corali messe in piedi dai propri compagni di squadra.
Una sistemazione in campo che li ha portati, al momento, a condividere la vetta della classifica dei marcatori con 15 gol ciascuno, con una simile nonché altissima media gol a partita (0.72 per lo juventino e 0.68 per l’interista), un analogo rapporto gol/minuti giocati (99’ a 132’) ed una costante: il loro essere pedine fondamentali nello scacchiere offensivo, rispettivamente, dei bianconeri e dei nerazzurri.
A causa della loro varietà nel fare gol (di destro, sinistro e di testa) e della loro efficacia sotto porta riescono a catalizzare la mole di gioco prodotta con un contributo in termini realizzativi che si aggira per il 36% del totale per Higuain (15 reti su 42) ed il 38% per Icardi (15 segnature su 39).
Il Pipita rifinitore, Maurito risolutore
Le similitudini, peraltro sorprendentemente molto estese, finiscono qui con al centro di questo paragrafo le diverse discrepanze che emergono dalle cifre fatte registrare finora dai due cannonieri.
Icardi, a differenza del suo prolifico collega Higuain, infatti, si differenzia dal numero 9 bianconero per via di una maggiore propensione a fare la prima punta, l’attaccante centrale con meno palloni toccati, meno dribbling a partita (13 a 34), più duelli aerei tentati (66 su 21) e vinti (34 a 11), più reti di testa (5 a 1) ma, eccezionalmente, con più assist vincenti (8) rispetto all’ex Napoli (2).
Dall’altra parte, invece, l’ex idolo del San Paolo è riuscito, anche grazie alla recente svolta tattica di Allegri, a inserirsi nei meccanismi juventini con tante trame di gioco costruite con i propri compagni di squadra con la sua partecipazione ed il suo zampino in moltissime occasioni da gol.
Icardi 20 metri più avanti di Higuain
In chiusura di questo nostro approfondimento, analizziamo i movimenti di questi due calciatori che chiariscono maggiormente il loro apporto in termini di gol messi a referto e dialoghi coi compagni con Juve e Inter. Pur essendo spesso decisivi in area di rigore (50 tiri per Higuain e 61 per Icardi in questa specifica zona di campo), i due interpreti del gol si muovono diversamente.
L’ex punta del Madrid molto più presente fra la metà campo e la trequarti ed il 9 nerazzurro più in avanti (in media di 15/20 metri) con inserimenti e tagli principalmente in verticale. Insomma, domani sera, fra tante attesissime stelle, i due centravanti argentini daranno, sotto gli occhi attenti di milioni di spettatori e tifosi, di sicuro un grandissimo spettacolo, nel segno tangibile dell’immortale arte del gol.